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El Partido Comunista de Cuba (PCC) ha emesso una dichiarazione di sostegno al governo di Nicolás Maduro in Venezuela e ha condannato quella che ha definito un'“escalation di aggressioni” da parte del governo degli Stati Uniti, compreso il dispiegamento militare nei Caraibi, la sequestro di una nave con petrolio venezuelano e l'annuncio di un blocco totale alle imbarcazioni petrolifere in entrata e uscita dal Venezuela.
Nel testo, il PCC qualifica il governo statunitense come “fascista” e afferma che il dispiegamento militare costituisce una “flagrante violazione” del Diritto Internazionale e della Proclamazione dell'America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, oltre a interpretarlo come un tentativo di “reimporre la Dottrina Monroe” nella regione.
La dichiarazione respinge anche ciò che definisce un “falso addebito” di Washington nell'associare Maduro e il suo governo —che il PCC descrive come “eletto costituzionalmente”— a organizzazioni criminali collegate al traffico di droga.
In quello stesso paragrafo, il PCC menziona come parte di quella escalation l'"assalto e criminale sequestro" di una nave con petrolio venezuelano, il "blocco totale e completo" di imbarcazioni petrolifere e la "designazione arbitraria" del Venezuela come "organizzazione terroristica internazionale", azioni che —secondo il documento— sarebbero articolate per giustificare interessi "interventisti e di dominazione".
In merito al suo sostegno politico, il PCC ha ribadito il suo “infrangibile sostegno e solidarietà” con il Partido Socialista Unido de Venezuela (PSUV), la sua direzione e i suoi militanti, così come con la “fusione popolare, militare e poliziesca” che, secondo il testo, è guidata da Maduro.
Inoltre, il partito al governo cubano ha invitato “partiti, movimenti sociali e forze politiche di sinistra e progressisti” a mobilitarsi per denunciare l'escalation americana e chiedere la sua cessazione.
La dichiarazione si chiude con una citazione attribuita a José Martí (luglio 1881) per esprimere impegno verso il Venezuela: “Ditemi Venezuela in cosa posso servirla: essa ha in me un figlio”.
Il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla è uscito sabato in difesa del regime di Nicolás Maduro, dopo che gli Stati Uniti hanno designato il governo del Venezuela come organizzazione terrorista straniera, misura che fa parte della nuova offensiva di Washington contro il chavismo.
Attraverso il suo profilo su X (precedentemente Twitter), Rodríguez ha definito la designazione del Dipartimento di Stato come un “atto arbitrario, fraudolento, unilaterale e politicamente motivato”, e ha accusato l'amministrazione statunitense di “manipolare il terrorismo come arma politica”.
“Quale morale ha il governo degli Stati Uniti per queste designazioni, quando protegge e finanzia organizzazioni terroristiche nel suo territorio, si rifiuta di collaborare con paesi vicini come Cuba in materia di terrorismo e parla apertamente di azioni coperte e sabotaggi da parte della CIA contro le infrastrutture venezuelane?”, ha scritto il ministro degli Esteri del regime cubano.
La reazione del ministro cubano avviene un giorno dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato nuove sanzioni contro familiari e collaboratori di Nicolás Maduro e Cilia Flores, ai quali Washington accusa di far parte di una “struttura di narco-corruzione che sostiene il regime illegittimo di Caracas”.
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