Díaz-Canel parla di "vittorie" quotidiane; i cubani gli ricordano la fame, l'oscurità e l'abbandono del popolo di fronte ai privilegi dell'élite



Il presidente cubano ha affermato che ogni giorno della Rivoluzione è una vittoria contro il “nemico più potente”. Utenti su X hanno messo in discussione il discorso ufficiale e lo hanno confrontato con la crisi economica e sociale. Le reazioni hanno fatto riferimento a blackout, scarsità, privilegi dell'élite e mancanza di elezioni libere.

In diversi commenti è emersa l'idea che la Rivoluzione "non è più di tutti", ma di una minoranzaFoto © X/Presidencia

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Il primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) Miguel Díaz-Canel, ha assicurato oggi che “ogni giorno della Rivoluzione è una vittoria”, perché Cuba affronta “il nemico più potente” con “tremenda dignità”,

Il messaggio, pubblicato sull'account di X della Presidenza, fa parte di un estratto delle dichiarazioni del governante durante l'XI Plenaria del Comitato Centrale del PCC, tenutasi questo sabato a L'Avana e tramite videoconferenza.

Tuttavia, l'affermazione ha generato una risposta immediata da parte di decine di utenti che hanno messo in discussione la narrazione ufficiale e hanno dubitato dell'idea di dignità in un paese segnato da prolungati blackout, scarsità di cibo, crisi sanitaria e deterioramento delle condizioni di vita.

Vari nei commenti hanno sottolineato che questa presunta dignità non si traduce in cibo, elettricità, acqua o medicine per la maggior parte dei cubani.

Alcuni utenti hanno rifiutato la tesi del “nemico esterno” e hanno affermato che gli Stati Uniti non sono direttamente responsabili della crisi, citando importazioni di alimenti, forniture mediche e altri prodotti da quel paese.

Altri hanno chiesto elezioni libere e pluralistiche, qualificando il sistema politico cubano come una dittatura senza opposizione consentita.

Le critiche hanno anche messo in evidenza i privilegi della leadership al potere, contrappungendo la retorica del sacrificio a immagini di dirigenti ben nutriti, obesi, con accesso stabile ai servizi di base e a comodità negate alla maggior parte della popolazione.

“Non si mangia dignità né si illumina con dignità”, ha scritto un utente, mentre un altro ha riassunto il messaggio ufficiale come “una vittoria della fame”.

In diversi commenti è stata ripetuta l'idea che la Rivoluzione "non è più di tutti", ma di una minoranza, e che il vero nemico che il paese affronta è la povertà, l'indigenza e la mancanza di libertà.

Altri hanno definito il discorso come una menzogna ripetuta per oltre sei decenni, scollegata dalla realtà quotidiana dei cubani.

La pubblicazione ha nuovamente messo in evidenza il divario tra il racconto trionfalistico del potere e il malessere espresso apertamente sui social media, dove la nozione di dignità sostenuta dal Governo è sempre più messa in discussione da una cittadinanza che associa la propria vita quotidiana a privazioni, repressione e assenza di opzioni politiche.

Durante la sessione, il mandatario ha esortato anche affinché l'organizzazione politica si trasformi, e che il burocratismo e l'inerzia che le sono propri nel suo funzionamento, non “continuino a essere freni” per lo sviluppo del paese.

Pero le sue parole sono state messe in contrasto con un'ondata di critiche da parte dei cittadini che hanno messo in discussione la ripetizione di promesse di cambiamento dal 1959 senza risultati visibili, la mancanza di austerità e altruismo nei dirigenti, e la distanza tra il potere e le condizioni reali di vita della popolazione.

Il XI Pleno del Comitato Centrale del PCC si è svolto unicamente questo sabato tramite videoconferenza, a seguito di una decisione del Bureau Politico motivata dalla grave crisi sanitaria e dalla carenza di carburante che affligge il paese.

Durante la giornata, la dirigenza del partito ha promosso il generale di Corpo d'Esercito Roberto Legrá Sotolongo, primo viceministro e capo dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) dal 2021, come membro del Burò Politico del PCC.

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