Il Pleno del PCC si riunirà solo per un giorno e in videoconferenza a causa della "situazione complessa"



L'XI Pleno del PCC si terrà il 13 dicembre in videoconferenza a causa della situazione critica a Cuba. Il cambiamento mira a mantenere i leader nelle loro posizioni, ridurre le spese e affrontare i problemi sociali.

Pleno del PCCFoto © PCC

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Il XI Pleno del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) si riunirà unicamente sabato 13 dicembre e lo farà in videoconferenza, a seguito di una decisione del Bureau Politico motivata dalla “situazione complessa” che sta attraversando il paese, come ha comunicato lo stesso PCC.

De acordo con questa comunicazione, il Burò Politico ha adeguato il programma di lavoro dell'XI Pleno "a una sessione" e ha optato per il formato virtuale per garantire la maggiore presenza dei principali quadri alla base, "informando, consultando e gestendo la soluzione" ai problemi che impattano sulla qualità della vita del popolo, oltre a contribuire alla riduzione delle spese finanziarie e materiali.

La modifica comporta un cambiamento rispetto alla convocazione precedente. Il regime aveva annunciato a novembre che l'XI Plenario si sarebbe riunito il 12 e 13 dicembre, ma alla fine è stato concentrato in un'unica giornata.

Il PCC aveva anticipato sui social di X che l'incontro avrebbe discusso “temi importanti della vita socioeconomica e politica della nazione”.

La pubblicazione su Facebook ha anche generato commenti da parte di utenti cubani che hanno messo in discussione la pertinenza di questi incontri nel contesto attuale. 

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Entre le reazioni raccolte nel documento, un utente ha fatto riferimento al “giorno internazionale dei diritti umani” per chiedere alle autorità di valutare “come vive il popolo di Cuba oggi”, mentre un altro ha affermato che “il popolo… non vive, sopravvive” e ha descritto le difficoltà nella cucina a causa di blackout non programmati e della mancanza di “gas di balita”.

"Compagni, non sono solo i blackout, come potreste pensare, sono migliaia di problemi che mettono in pericolo le nostre vite oggi. Il blackout senza preavviso in una comunità che, tra l'altro, non ha nemmeno garantito il servizio di gas per mesi, fa sì che non possiamo cucinare. E allora, come ci nutriamo?" scrisse un'internauta.

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Anche sono comparsi messaggi che hanno reclamato “lavoro e soluzioni” e hanno criticato “riunioni e parole vuote” che —secondo quei commenti— “non risolvono nulla”.

Dal 15 novembre, il PCC e le organizzazioni collegate (UJC, CTC, ANAP, FMC, CDR, FEU) hanno avviato un processo nazionale di “dibattito” attorno al “Programma di Governo per correggere le distorsioni e rilanciare l’economia”, attraverso riunioni e incontri a diversi livelli, comprese videoconferenze con territori non colpiti da un uragano.

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