Díaz-Canel vuole un Partito che superi l'inerzia e il burocratismo; sui social si risponde: "il freno di Cuba è il PCC"



Il presidente ha chiamato a combattere il burocratismo e ha promesso di “cambiare tutto ciò che deve essere cambiato” nel XI Plenum del PCC. Ha insistito sulla necessità di rafforzare la responsabilità, l'unità e la battaglia ideologica. Sui social media, gli utenti hanno messo in discussione la mancanza di risultati, il distacco dal potere e la mancanza di austerità nella maggior parte dei dirigenti.

Díaz-Canel invita a cambiare i metodi e la gente risponde: “da decenni stanno cambiando e nulla”Foto © Facebook/PCC e CiberCuba

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Il primo segretario del Partito Comunista di Cuba (PCC), Miguel Díaz-Canel, ha affermato oggi che questa organizzazione politica deve trasformarsi per non frenare il paese, ma le sue parole sono in contrasto con un'ondata di critiche da parte dei cittadini che denunciano inerzia, privilegi e disconnessione con la realtà quotidiana.

Durante l'undicesimo Plenum del Comitato Centrale del PCC, svoltosi questo sabato all'Avana tramite videoconferenza, il leader al governo ha assicurato che nelle attuali condizioni il burocratismo, il formalismo e l'inerzia non possono continuare a fungere da freni.

Dal punto di vista del lavoro di partito, ha affermato che è indispensabile “cambiare tutto ciò che deve essere cambiato” e rafforzare i meccanismi di controllo e rendicontazione in tutti gli ambiti della società, come evidenziato in alcuni estratti della sua intervento di fronte ai partecipanti, pubblicati nel profilo di Facebook del PCC.

Captura di Facebook/Partito Comunista di Cuba

Il mandatario ha affermato che, senza una modalità diversa di funzionare all'interno del Partito, i dibattiti del Pleno rimarrebbero " parole vuote".

In questo contesto, ha ribadito l'idea che, essendo l'unico partito legale, debba essere anche “il più democratico”, e ha difeso una maggiore partecipazione popolare, un contatto permanente con i cittadini e una maggiore responsabilità e trasparenza nella prestazione dei dirigenti.

Díaz-Canel ha ribadito nuovamente l'“unità” come garanzia dell'indipendenza e della sovranità del paese, e ha invitato a intensificare la battaglia ideologica, culturale e comunicativa di fronte a ciò che ha descritto come una guerra economica e mediatica.

Captura di Facebook/Partito Comunista di Cuba

Affermò che resistere a queste pressioni costituisce una vittoria quotidiana e lodò la capacità del popolo cubano di sopportare anni di difficoltà.

Tuttavia, il discorso ufficiale ha generato una reazione perlopiù critica sui social media.

Comentarios pubblicati dopo la divulgazione del messaggio hanno messo in dubbio la ripetizione delle promesse di cambiamento dal 1959 senza risultati visibili, la mancanza di austerità e altruismo nei dirigenti, e la distanza tra il potere e le reali condizioni di vita della popolazione.

Vari utenti hanno sottolineato che gli appelli alla democrazia e alla partecipazione risultano vuoti in un contesto di partito unico e crisi prolungata, mentre altri hanno direttamente responsabilizzato il PCC per la povertà, la scarsità e l'emigrazione di massa.

Critiche ai privilegi della élite al potere, all'assenza di blackout e carenze nella vita dei dirigenti, e alla mancanza di soluzioni concrete hanno dominato il dibattito.

Il contrasto tra l'enfasi ufficiale sull'unità, la resistenza e l'epica, e il tono di esasperazione espresso da numerosi cittadini, ha nuovamente messo in evidenza il divario tra il discorso del potere e la percezione sociale in uno dei momenti più critici che il paese sta attraversando.

Il XI Pleno del Comitato Centrale del PCC si riunisce esclusivamente questo sabato tramite videoconferenza, a seguito di una decisione del Bureau Politico motivata dall'acuta crisi sanitaria e dalla scarsità di carburante che affligge il paese.

Durante la giornata, la dirigenza del partito ha promosso il generale di Corpo d'Esercito Roberto Legrá Sotolongo, primo vice ministro e capo dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) dal 2021, come membro del Buró Politico del PCC.

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