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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiesto alla Corte Suprema di convalidare il suo ordine esecutivo che elimina il diritto alla cittadinanza automatica per i figli di immigrati in situazione irregolare o con soggiorno temporaneo nel paese.
La notizia è stata riportata questo sabato dall'agenzia Associated Press (AP), che ha spiegato che l'appello presentato dal Dipartimento di Giustizia avvia un processo che potrebbe portare a una decisione definitiva dei giudici entro la metà del 2026.
Il decreto, firmato da Trump nel suo primo giorno del secondo mandato, sfida oltre un secolo di interpretazione del XIV emendamento della Costituzione, che garantisce la cittadinanza a ogni persona nata sul suolo statunitense, salvo eccezioni come i figli di diplomatici stranieri.
Fino ad ora, i tribunali federali in diversi stati hanno bloccato l'entrata in vigore della misura ritenendo che violi la Costituzione.
La Corte d'Appello del Nono Circuito a San Francisco ha stabilito che era necessaria una sospensione a livello nazionale, e un giudice federale del New Hampshire ha emesso un'altra sentenza nella stessa direzione all'interno di una causa collettiva.
Nel ricorso presentato, il procuratore generale D. John Sauer ha sostenuto che le decisioni giudiziarie hanno invalidato “una politica di massima importanza per il presidente e la sua amministrazione” e che concedono “senza giustificazione legale, il privilegio della cittadinanza a centinaia di migliaia di persone non qualificate”.
Le organizzazioni a difesa dei diritti degli immigrati hanno definito il tentativo di Trump come incostituzionale.
Cody Wofsy, avvocato dell'Unione Americana per le Libertà Civili (ACLU), ha affermato che “questo ordine esecutivo è illegale, punto, e non c'è manovra che possa cambiare questa realtà”.
Sebbene la Corte Suprema abbia recentemente limitato l'uso delle sospensioni giudiziarie di portata nazionale, non si è ancora espressa sulla costituzionalità di quest'ordine.
Quasi tutti i tribunali che l'hanno esaminata sono convenuti che viola o probabilmente viola il 14° Emendamento, concepito dopo la Guerra Civile per garantire la cittadinanza agli afroamericani liberati dalla schiavitù.
L'appello dell'amministrazione Trump riguarda due casi attualmente in corso.
Una possibile udienza davanti ai giudici della Corte Suprema potrebbe svolgersi tra l'inverno e la prossima primavera, ma la decisione di accettare o meno il caso richiederà ancora diversi mesi.
L'intento di eliminare la cittadinanza per nascita negli Stati Uniti ha generato un intenso confronto giuridico da quando il presidente Donald Trump ha firmato l'ordine esecutivo nel suo secondo mandato.
La misura prevede un cambiamento radicale nell'interpretazione della 14ª Emendamento, che storicamente ha garantito questo diritto a tutte le persone nate nel territorio statunitense, salvo alcune eccezioni come i figli dei diplomatici.
L'ordinanza è stata ricevuta con richieste immediate da parte di organizzazioni per i diritti civili e diversi stati, che hanno ottenuto sospensioni giudiziarie in vari tribunali.
In mezzo alla controversia, la battaglia legale è salita a diverse istanze federali, con sentenze contraddittorie sulla validità dell'ordine.
Mentre alcuni giudici hanno messo in discussione la costituzionalità del decreto, altri hanno permesso l'avanzamento di alcune parti del piano del governo.
L'incertezza ha generato una cascata di procedimenti legali e amministrativi senza precedenti, colpendo sia le famiglie di immigrati che le agenzie statali responsabili del registro civile.
In parallelo, il Servizio di Cittadinanza e Immigrazione degli Stati Uniti (USCIS) ha iniziato a implementare un piano interno per ridefinire chi può essere considerato cittadino alla nascita.
Il documento, filtrato ai media e analizzato da esperti, propone di stabilire criteri che escludano i figli degli immigrati in situazione irregolare o temporanea.
Sebbene la sua applicazione dipenda dalla sentenza definitiva della Corte Suprema, la bozza rivela l'intenzione di applicare retroattivamente nuove norme di idoneità, il che potrebbe influenzare migliaia di certificati di nascita emessi in precedenza.
Domande frequenti sulla proposta di Trump per eliminare la cittadinanza per nascita
Cosa prevede la proposta di Trump sulla cittadinanza per nascita?
La proposta di Trump mira a eliminare il diritto alla cittadinanza automatica per i figli di immigrati in situazione irregolare o con soggiorno temporaneo negli Stati Uniti. Questo diritto è attualmente protetto dal 14° Emendamento della Costituzione, che garantisce la cittadinanza a ogni persona nata nel territorio statunitense, indipendentemente dal status migratorio dei genitori.
Qual è stata la reazione dei tribunali all'ordine esecutivo di Trump?
Vari tribunali federali hanno bloccato l'entrata in vigore dell'ordine esecutivo di Trump, considerandolo probabilmente incostituzionale. La Corte d'Appello del Nono Circuito, a San Francisco, è stata una delle corti che ha confermato il blocco a livello nazionale. Tuttavia, la Corte Suprema ha consentito che alcune parti dell'ordine avanzassero, anche se non si è espressa sulla sua costituzionalità.
Quali sarebbero le implicazioni di eliminare la cittadinanza per nascita negli Stati Uniti?
Eliminare la cittadinanza per nascita potrebbe lasciare migliaia di bambini nati negli Stati Uniti da immigrati in una situazione giuridica di limbo. Questo significherebbe che non avrebbero accesso automatico ai diritti associati alla cittadinanza, come assistenza sanitaria, istruzione o protezione legale, influenzando profondamente il loro futuro e quello delle loro famiglie.
Qual è la giustificazione che dà Trump per la sua proposta di eliminare la cittadinanza per nascita?
Trump sostiene che la cittadinanza alla nascita è stata male interpretata ed è diventata un incentivo per l'immigrazione illegale. La sua amministrazione afferma che la cittadinanza dovrebbe essere concessa solo a coloro che nascono da genitori cittadini o residenti legali, e cerca di restrittare questo diritto attraverso il suo decreto esecutivo.
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