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La Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti producono “più petrolio di Arabia Saudita e Russia messe insieme” e ha stimato questa produzione in 24,2 milioni di barili al giorno.
In un comunicato ufficiale, l'amministrazione ha assicurato che il paese sta vivendo un'era di “dominanza energetica senza precedenti” sotto la presidenza di Donald Trump e il segretario Wright.
Il messaggio sostiene che, grazie alle politiche di Trump, gli Stati Uniti guidano il mondo nella produzione di petrolio e gas naturale, con “produzione da record in tutti i tempi”.
Nello stesso comunicato, la Casa Bianca ha anche affermato che gli Stati Uniti producono “tanto gas naturale quanto Russia, Iran e Cina insieme”, con una cifra di 108.000 milioni di piedi cubici al giorno.
Además della comparazione con la Russia e l'Arabia Saudita, il testo include un bilancio economico: assicura che il prezzo medio della benzina è di 2,90 dollari al gallone, “il livello più basso in quattro anni”, e che il “risparmio” per gli americani supererebbe i 500 milioni di dollari “questo natale”.
In questa stessa linea, la Casa Bianca ha attribuito all'inizio di questa amministrazione la revoca del divieto di esportazione di GNL imposto dal governo precedente e ha affermato che, da gennaio, il Dipartimento dell'Energia ha approvato una capacità di esportazione superiore al volume esportato dal "secondo maggiore esportatore mondiale" di GNL.
Il messaggio ha aggiunto che, da quando Trump ha assunto l’incarico, i prezzi del propano, del cherosene, della legna e del combustibile per riscaldamento sarebbero diminuiti, e che il Dipartimento dell'Energia starebbe “riempiendo e riparando” la Riserva Strategica di Petrolio (SPR) dopo quello che ha definito uno svuotamento “sconsiderato” per motivi politici durante l'amministrazione precedente.
La pubblicazione menziona anche misure regolatorie del Dipartimento dell'Energia nel 2025, inclusa un'iniziativa “deregolamentativa” con una proposta di eliminare 47 regolamenti, il ritiro di quattro norme di conservazione e l'emissione di 16 ordini di emergenza per, secondo il testo, mantenere l'affidabilità della rete elettrica durante i picchi di domanda e clima estremo.
Il presidente Donald Trump ha reiteratamente messo il prezzo della benzina al centro della sua agenda, con una promessa che mira a risuonare tra i cittadini preoccupati per l'inflazione: ridurre il costo del gallone di carburante a due dollari, o anche meno.
Trump, che ha fatto del prezzo del carburante un tema ricorrente nei suoi interventi, ha sottolineato che questo obiettivo potrebbe essere raggiunto con maggiore facilità “se non stessimo costruendo la strategia di riserve nazionali che Biden ha svuotato prima delle elezioni, affinché potessero tentare di essere eletti”.
Nella sua critica diretta all'ex presidente, ha accusato il suo predecessore di utilizzare le Riserve Strategiche di Petrolio (SPR) per fini elettorali, anziché per emergenze reali.
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