Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha affermato questo martedì che l'amministrazione Trump è passata “all'offensiva” contro i cartelli del narcotraffico e ha sottolineato il dispiegamento militare nei Caraibi e nelle vicinanze del Venezuela come parte di questa strategia.
Durante una riunione del gabinetto alla Casa Bianca, trasmessa in diretta, Rubio ha affermato che gli Stati Uniti stanno vivendo un momento senza precedenti nella loro lotta contro il crimine organizzato.
“Per la prima volta nell'era moderna siamo realmente in attacco contro i cartelli organizzati che stanno pompando veleno — veleno mortale — verso le nostre città, e questo è un lavoro di squadra”, ha dichiarato Rubio, riferendosi all'intensificazione delle operazioni militari e di sicurezza nella regione.
Questa settimana tre cacciatorpediniere lanciamissili della Marina degli Stati Uniti si sono avvicinati alle coste del Venezuela e martedì si è intensificato il dispiegamento militare nel mar dei Caraibi con l'invio di un sottomarino nucleare d'attacco rapido e di un incrociatore lanciamissili.
Il dispiegamento di risorse nelle acque vicine al Venezuela viene interpretato come un segnale di pressione diretta sul regime di Nicolás Maduro, accusato da Washington di legami con reti di narcotraffico e di fungere da piattaforma per operazioni illegali nella regione.
Nel medesimo incontro, diversi membri del gabinetto hanno colto l'occasione per elogiare la leadership di Donald Trump, che Rubio ha definito “il presidente dei lavoratori americani” e “il pacificatore principale”.
L'incontro, che si è protratto per oltre tre ore e al quale hanno partecipato Kristi Noem, Segretario della Sicurezza Nazionale; Steve Witkoff, inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente; tra gli altri; è stato criticato dalla stampa come un esercizio di lealtà politica verso il mandatario.
Il comunicato del Segretario di Stato coincide con l'aumento della tensione tra Washington e Caracas, in un contesto in cui il governo statunitense afferma di non permettere che i cartelli né i partner stranieri trasformino il Venezuela in un “santuario criminale” alle porte del continente.
Da parte sua, sotto la pressione di Washington, Caracas ha liberato 13 prigionieri politici nell'ultima settimana.
Caracas è stata sostenuta da alleati come Cuba e Colombia.
Dopo le accuse di Washington, il presidente Gustavo Petro è intervenuto in difesa di Nicolás Maduro e ha negato l'esistenza del cosiddetto Cártel de los Soles, che gli Stati Uniti hanno designato come organizzazione terroristica e il cui leader, secondo Washington, è lo stesso mandatario venezuelano.
Domande frequenti sulla presenza militare degli Stati Uniti nei Caraibi e le sue implicazioni
Perché gli Stati Uniti hanno incrementato la loro presenza militare vicino al Venezuela?
Gli Stati Uniti hanno incrementato la loro presenza militare nei Caraibi come parte della loro offensiva contro il narcotraffico e per fare pressione sul regime di Nicolás Maduro, accusato di avere legami con reti di narcotraffico. Questo dispiegamento include cacciatorpediniere, sottomarini e squadroni anfibi, ed è interpretato come un segnale di pressione diretta sul governo venezuelano.
Cosa accusa gli Stati Uniti al governo di Nicolás Maduro?
Gli Stati Uniti accusano il governo di Nicolás Maduro di guidare il Cartello dei Sole, un'organizzazione narcoterrorista che traffica droga verso il paese nordamericano. Washington ha designato questo cartello come un'organizzazione terroristica e offre una ricompensa per la cattura di Maduro, che accusa anche di essere un presidente illegittimo.
Quali misure ha preso gli Stati Uniti contro il regime di Maduro?
Gli Stati Uniti hanno intensificato la loro strategia militare e le sanzioni contro il regime di Maduro, incluso il dispiegamento di risorse militari nei Caraibi e la designazione del Cartello dei Soli come organizzazione terroristica. Inoltre, hanno aumentato la ricompensa per informazioni che portino alla cattura di Maduro e hanno implementato sanzioni contro funzionari venezuelani.
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