Il rapporto documenta 845 proteste a Cuba durante luglio, con 209 scontri diretti con la polizia politica

L'Osservatorio Cubano dei Conflitti indica che, per il secondo mese consecutivo, è stata superata la barriera delle 200 azioni audaci contro le autorità, con questo tipo di proteste —capaci di provocare immediati riscontri repressivi— che rappresenta il gruppo più numeroso registrato tra l'attivismo per i diritti civili e politici.

Susely Morfa controlla le forze repressive durante il blackout a Santa Clara (immagine di riferimento)Foto © Facebook / Henry Omar Pérez

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Un totale di 845 proteste, denunce e azioni civiche si sono verificate a Cuba durante il mese di luglio, secondo i dati dell'Osservatorio Cubano dei Conflitti (OCC), diffusi dalla Fondazione per i Diritti Umani a Cuba (FHRC, acronimo in inglese).

Di queste manifestazioni, 209 sono state sfide dirette allo Stato repressivo, una cifra che riflette la crescente confrontazione tra i cittadini e l'apparato repressivo del regime cubano.

Il rapporto indica che per il secondo mese consecutivo si è superata la soglia delle 200 azioni audaci contro le autorità, con questo tipo di proteste —capaci di provocare risposte repressive immediate— che rappresenta il gruppo più consistente registrato tra i diritti civili e politici. Le proteste di luglio hanno superato anche del 38 % quelle documentate nello stesso mese del 2024.

Tra i fattori scatenanti di questa ondata di malcontento ci sono la crisi dei servizi di base come elettricità, acqua e salute pubblica; l'indignazione suscitata da dichiarazioni ufficiali come quelle dell'allora ministra del Lavoro, Marta Elena Feitó, che ha negato l'esistenza di mendicanti nel paese; e le operazioni repressive per impedire celebrazioni del 4 luglio e del anniversario delle massicce proteste dell'11 luglio 2021 (11J).

La repressione statale ha provocato 170 ulteriori azioni di protesta, come denunce sui social media e scontri durante operazioni di polizia.

Uno dei focolai repressivi è stato l'accerchiamento poliziesco contro attivisti, giornalisti e oppositori per impedire la loro partecipazione alla celebrazione del Giorno dell'Indipendenza degli Stati Uniti, nella residenza dell'incaricato d'affari Mike Hammer.

Il 11 luglio, data del quarto anniversario delle storiche proteste del 2021, è stato altresì segnato da arresti, interruzioni delle comunicazioni, atti di ripudio e una massiccia presenza della polizia nelle strade.

Il contesto socioeconomico è stato anche un combustibile per il malcontento: black-out fino a 30 ore in province come Matanzas, Santiago di Cuba e Holguín, insieme a un'inflazione accumulata del 77 % dalla Tarea Ordenamiento, hanno gravemente colpito la vita quotidiana. Nei quartieri come Guanabacoa e El Diezmero, i residenti hanno bloccato le strade, hanno gridato slogan e sono stati repressi dalle forze antisommossa.

La carenza di cibo, il deterioramento del sistema sanitario, l'insicurezza cittadina e i crolli delle abitazioni completano un quadro di crisi integrale.

L'OCC ha riportato 90 proteste legate all'alimentazione, inclusi casi di persone svenute in strada per fame, e stime che indicano che una famiglia media ha bisogno di oltre 90.000 pesos al mese solo per nutrirsi, a fronte di redditi combinati molto inferiori.

Sono state registrate anche 83 denunce per insicurezza cittadina, con un aumento allarmante delle morti violente —tra cui femminicidi, omicidi durante furti e morti in custodia della polizia—, così come 41 denunce per errori nel sistema sanitario.

Per la FHRC e l'OCC, questo scenario dimostra che il popolo cubano continua a mobilitarsi, nonostante l'aumento delle leggi repressive che pendono su tutto, dalla pubblicazione sui social media a qualsiasi forma di protesta pubblica.

Il rapporto ha evidenziato che tutte le province del paese e il municipio speciale Isla de la Juventud sono stati teatro di manifestazioni, con L'Avana in testa con 365 proteste registrate.

Il registro del mese riafferma che, nella Cuba attuale, il malcontento non solo persiste ma si approfondisce e diversifica, e che i tentativi del regime di soffocare il grido dei cittadini attraverso repressione e censura non riescono a fermare una società sempre più pronta a rompere il silenzio.

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