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La zootecnia cubana sta attraversando una grave crisi, con una perdita accumulata di oltre 900 mila capi di bestiarie bovine dal 2019, secondo i dati ufficiali presentati dal Ministero dell'Agricoltura (MINAG) durante i lavori in commissione precedenti al Quinto Periodo Ordinario di Sessioni dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Durante l'esposizione del direttore generale della Zootecnia, Arián Gutiérrez Velázquez, è stato comunicato che alla chiusura del 2024 il patrimonio zootecnico nel paese ammontava a soli tre milioni di animali, il che rappresenta una diminuzione di circa 400.000 capi rispetto all'anno precedente, secondo quanto riportato dal quotidiano Granma.
La tendenza al ribasso non è dovuta solo a fattori naturali come la mortalità, ma anche a gravi problemi strutturali, come il furto e sacrificio illegali, che solo nell'ultimo anno ha colpito più di 27.000 animali, tra bovini e cavalli.
Multe, sequestri e negligenza istituzionale
Nel incontro, al quale hanno partecipato alti funzionari come il vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa, e il ministro dell'Agricoltura, Ydael Pérez Brito, è stato riconosciuto che la situazione è riconducibile anche a inadempienze e negligenze da parte dei tenenti e delle entità statali.
In totale, sono stati segnalati 476 sequestri di animali in tutte le province del paese, così come 7.191 multe, che hanno rappresentato un importo superiore ai 205 milioni di pesos cubani.
Attualmente, l’84,5% della massa bovina è nelle mani di produttori individuali, che superano i 124 mila, mentre solo l’8,2% appartiene a imprese statali. Questa struttura riflette un ruolo preponderante del settore privato, sebbene senza un accesso sufficiente a forniture, tecnologia né finanziamenti.
Misure urgenti: dall'energia rinnovabile al carbone vegetale
Di fronte a questo panorama, il Ministero dell'Agricoltura propone una serie di azioni per invertire la costante diminuzione dell'allevamento, tra cui: dare priorità ai detentori con più di 10 vacche, ampliare l'assegnazione di terre ai produttori con buoni risultati, sviluppare il mercato degli input e promuovere l'esportazione di carbone vegetale come incentivo economico.
Allo stesso modo, hanno parlato di risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico tramite fonti di energia rinnovabile, affrontare l'uso inefficiente delle terre incolte infestate da marabù e accelerare l'informatizzazione dei registri zootecnici.
Si è anche discusso della necessità di organizzare le catene del valore e delle forniture, nonché di favorire collegamenti produttivi con l'industria nazionale e territoriale per incrementare la produzione di latte e carne.
Un modello insostenibile
Nel suo intervento, il ministro Ydael Pérez Brito è stato categorico: “L'allevamento deve salvarsi da solo”. Il titolare ha insistito sul fatto che è imprescindibile potenziare l'autosufficienza del settore e premiare i produttori più efficienti con estensioni di terra maggiori.
La magnitudine della crisi si verifica in un contesto di scarsità alimentare generalizzata a Cuba, dove la produzione nazionale di carne e latte è diminuita drasticamente, influenzando direttamente l'accesso a proteine di base per la popolazione.
Furto di bestiame
Il 13 luglio scorso, è emerso che dei ladri di bestiame hanno provocato la morte di diversi animali dopo aver tentato di fuggire su un treno con gli animali rubati, in un insolito episodio avvenuto nel comune di Majibacoa, nella provincia di Las Tunas.
L'incidente ha portato anche a un incidente ferroviario, dopo che i delinquenti hanno utilizzato la linea ferroviaria come via di fuga.
A fine giugno, il regime ha celebrato un processo "esemplare" a Sancti Spíritus, nel quale ha condannato a sei e quattro anni di carcere due cittadini per sacrificio illegale di bestiame.
Domande frequenti sulla crisi zootecnica a Cuba
Qual è la situazione attuale dell'allevamento di bestiame a Cuba?
La zootecnia a Cuba affronta una grave crisi con una perdita accumulata di oltre 900 mila capi di bestiame bovino dal 2019. Il patrimonio bovino è diminuito a tre milioni di animali alla fine del 2024. Questa situazione è dovuta a problemi strutturali, furti e macellazioni illegali, e fallimenti nel controllo statale.
Quali sono le principali cause della crisi zootecnica a Cuba?
La crisi zootecnica a Cuba è dovuta a diversi fattori: gravi problemi strutturali, furto e macellazione illegale di bestiame, inadempienze e negligenze da parte delle entità statali, mancanza di forniture e tecnologia, e il deterioramento delle infrastrutture produttive. Si segnalano anche carenze nella gestione del bestiame e la mancanza di incentivi economici per i produttori.
Quali misure sta adottando il governo cubano per affrontare la crisi zootecnica?
Il governo cubano propone azioni come dare priorità ai tenant con più di 10 mucche, ampliare l'assegnazione di terre a produttori di successo, sviluppare il mercato dei fattori di produzione e promuovere l'esportazione di carbone vegetale. Si cerca di risolvere il problema della fornitura d'acqua attraverso fonti di energia rinnovabile e di ordinare le catene di valore per incrementare la produzione di latte e carne.
In che modo la crisi del settore zootecnico influisce sulla sicurezza alimentare a Cuba?
La crisi agricola a Cuba impatta direttamente sulla sicurezza alimentare, riducendo la disponibilità di carne e latte, il che influisce sull'accesso a proteine di base per la popolazione. La produzione nazionale è diminuita drasticamente, il che aumenta la dipendenza dalle importazioni e aggrava la scarsità di cibo nel paese.
Quale ruolo gioca il furto e il sacrificio illegale nella crisi del settore zootecnico cubano?
Il furto e il sacrificio illegale di bestiame rappresentano un fattore significativo nella crisi zootecnica a Cuba. Negli ultimi dodici mesi, oltre 27.000 animali sono stati colpiti da queste pratiche, che sono diventate un'attività quasi impunita in diverse province. Questa situazione non solo riduce il patrimonio zootecnico, ma alimenta anche il mercato nero della carne nel paese.
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