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La Conferenza dei Vescovi Cattolici di Cuba (COCC) ha diffuso il suo Messaggio di Natale 2025, rivolto ai fedeli e a tutti i cubani, nel quale ricorda il profondo significato della nascita di Gesù Cristo e lo collega alla realtà attuale del paese, segnata da difficoltà sociali, economiche e umane, ma anche dalla necessità di speranza, unità e solidarietà.
Nel documento, i vescovi ricordano che il Natale commemora la nascita di Gesù Cristo nel seno di una famiglia umile, povera e bisognosa, simile a quella di molti nel mondo attuale.
I vescovi sottolineano che questo Natale sarà particolarmente difficile per molte persone e famiglie, in particolare per coloro che sono stati colpiti dal uragano Melissa nell'est di Cuba. Lodano la solidarietà che queste comunità hanno ricevuto e assicurano che continueranno a pregare e ad aiutarle.
"La Natale è festa della famiglia", precisa il messaggio, che sottolinea come questo periodo offra l'opportunità di riunirsi attorno a una tavola o in chiesa.
"Che tutti noi sappiamo apprezzare coloro che ci hanno trasmesso la vita e, con impegno e sacrificio, hanno voluto farci diventare persone di valore! A loro dobbiamo la nostra gratitudine e il nostro impegno ad aiutare", sottolinea.
Il testo invita anche ad aprire il cuore a Gesù Cristo, cominciando con il perdono sincero verso familiari, vicini, colleghi di lavoro o di studio. In particolare, si esorta ad avere gesti di vicinanza verso coloro che sono soli e non hanno con chi condividere.
"Che possiamo avere espressioni d'amore verso gli anziani, i malati, i prigionieri e le loro famiglie! Che non possiamo ignorare quando incontriamo una persona che chiede l'elemosina o che mangia rifiuti!", sottolinea.
In questo contesto, la Chiesa sottolinea che il Natale è un invito all'abbraccio fraterno, al dialogo, a tendere la mano e a costruire ponti invece di muri. Esorta a dimenticare offese e rancori, e a riconoscersi come fratelli per costruire insieme una Cuba migliore.
I vescovi riprendono il loro Messaggio natalizio del 2020, in cui menzionavano desideri che rimangono attuali cinque anni dopo: che cessi l'ansia per ottenere cibo, che ci siano lavori e salari dignitosi, che si evitino la violenza e gli insulti, che l'intolleranza ceda il passo alla pluralità e al dialogo, che i cubani non debbano emigrare per vivere bene, e che il governo favorisca l'iniziativa creativa, liberi le forze produttive e introduca leggi che promuovano lo sviluppo umano integrale della nazione.
A questi desideri, fanno sapere, oggi si aggiungono altri che sono necessari e urgenti. "Che non si continui a far passare tempo per realizzarli, con l'impegno di tutti", sottolinea il documento.
La COCC afferma che la speranza cristiana rafforza l'impegno personale e collettivo, specialmente nel contemplare la nascita di Gesù Cristo.
"Grazie alla speranza, che è Cristo, ogni persona trova risposte di fronte alla vita e alla morte, alla salute e alla malattia, all'amore e alla violenza, alle frustrazioni e alle impotenze", sottolineano.
In questo Anno Giubilare, i vescovi esortano i cristiani e i cubani a essere seminatori di speranza, capaci di ispirare atti che contribuiscano alla costruzione di una nuova Cuba.
Affidano finalmente il paese alla Santissima Vergine della Carità e chiedono la sua intercessione per tutti.
Il messaggio si conclude con una benedizione, chiedendo che il Signore accompagni, difenda, guidi e protegga il popolo cubano, e augurando un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo 2026.
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