Il giornalista ufficialista chiama "terrorista" El Toque e lo accusa di attaccare l'economia cubana

Il reporter Henry Omar Pérez, dell'Agenzia Cubana di Notizie e portavoce abituale del regime, ha attaccato sui social un media indipendente, definendolo uno strumento di guerra economica.


Il mezzo indipendente El Toque è tornato a essere nel mirino degli attacchi da parte del regime cubano, questa volta dopo una pubblicazione di un burattino del regime che lo accusa di “attentare contro l'economia nazionale” e di essere uno strumento di “ciberterrorismo”.

La dichiarazione è stata fatta dal giornalista Henry Omar Pérez, dell'Agenzia Cubana di Notizie (ACN) e vicino al regime, che ha condiviso su Facebook un testo intitolato “Del El Toque e altri demoni”, dove accusa il portale di manipolare la realtà economica del paese.

Captura Facebook / Henry Omar Perez

Il Toque è un'azione terroristica di attacco informatico all'economia cubana e ancora non ci rendiamo conto che ci riguarda tutti, mentre là manipolano”, ha scritto Pérez, assicurando che il sito opera “sotto il manto di un presunto giornalismo indipendente” per distorcere la percezione sul tasso di cambio nel mercato informale.

Secondo il giornalista, che non è affatto esperto in questioni economiche e quindi non è minimamente una voce autorizzata, i tassi che El Toque pubblica quotidianamente fungono da “termometro di una guerra economica non convenzionale” e influenzano direttamente i prezzi di prodotti e servizi.

Tuttavia, Pérez –in modo conveniente– omette nella sua “dimostrazione” che i prezzi soffocanti dei negozi in dollari, in un'economia dollarizzata, sono imposti dal regime, dalla dirigenza, e non da un mezzo di informazione.

El Toque non vive qui. Non fa la fila. Non compra pollo al prezzo che loro stessi spingono. Ma ogni volta che pubblicano una tariffa, tu sì che lo senti sul mercato, nella ricarica, nel taxi, nell'affitto e nel piatto,” ha scritto.

Pérez ha anche affermato che gli Stati Uniti utilizzano algoritmi e analisi di dati massivi (Big Data) per diffondere i contenuti di El Toque tra gli utenti cubani precedentemente segmentati sui social media.

“El incremento nel valore del dollaro risponde a una chiara intenzionalità politica”, ha aggiunto, sottolineando che l'“inflazione indotta” è una tattica già utilizzata in precedenza contro Nicaragua, Argentina e Venezuela.

Il giornalista ha inoltre attaccato il direttore di El Toque, José Jasán Nieves, definendolo “facineroso” e “sabotatore”, accusandolo di “distruggere il portafoglio dei cubani” e di essere “un leccapiedi degli imperialisti”.

La pubblicazione di Pérez si aggiunge alla campagna di discredito che i mezzi di comunicazione e i portavoce ufficiali hanno diretto contro El Toque, specialmente da quando la sua piattaforma si è consolidata come una delle principali fonti di riferimento per il tasso di cambio informale a Cuba.

Negli ultimi mesi, il mezzo è stato indicato da funzionari del regime come “responsabile” dell’aumento del dollaro e del malcontento popolare, in un contesto di inflazione fuori controllo e perdita del potere d'acquisto.

Tuttavia, queste accuse mirano a deviare l'attenzione dalla vera origine della crisi: un sistema incapace di garantire stabilità e benessere alla sua popolazione.

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