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María del Carmen Hernández Carús, professoressa di corsi tecnici all'Università Centrale "Marta Abreu" delle Villas (UCLV), ha pubblicato un messaggio su Facebook in cui attacca artisti, youtuber e studenti stranieri che hanno espresso supporto agli universitari cubani che protestano contro l'aumento delle tariffe dei dati mobili nell'isola.
En la sua pubblicazione -replicata da Cubadebate- Hernández Carús mette in discussione direttamente Alejandro Sanz, Melendi e i creatori di contenuti spagnoli, suggerendo che dovrebbero occuparsi dei problemi sociali nei loro paesi anziché solidarizzarsi con le richieste degli studenti cubani. “Perché non aiutano a risolvere quel problema, là nella loro amata Spagna?”, ha scritto, facendo riferimento alle persone senzatetto all'aeroporto di Madrid. Ha anche criticato giovani argentini che hanno mostrato sostegno agli studenti cubani, chiedendo perché non protestano contro la repressione nei loro stessi contesti.
La professoressa lancia una serie di affermazioni contro coloro che, dall'esterno, denunciano la repressione del regime cubano e mettono in evidenza le proteste per il cosiddetto “tarifazo” di ETECSA. Li accusa di ignorare gli abusi commessi in paesi come gli Stati Uniti, mentre definisce ipocriti i loro pronunciamenti su Cuba. “Fa schifo tanta ipocrisia!”, conclude il suo post.
Le dichiarazioni della professoressa compaiono pochi giorni dopo che Alejandro Sanz ha espresso il suo supporto ai giovani cubani che protestano contro l'aumento delle tariffe di ETECSA, e dopo che Melendi ha sventolato una bandiera cubana durante uno dei suoi concerti, affermando: “¡Viva mi Cuba libre!”.
Sono stati diffusi anche messaggi di supporto dall'Argentina, dove studenti universitari e dirigenti socialisti hanno pubblicato video in solidarietà con gli studenti cubani, così come dal Cile e altri paesi. Inoltre, youtuber spagnoli del canale Black Mango hanno pubblicato un episodio in cui descrivono le loro impressioni sulla situazione sociale nell'isola dopo una visita a quartieri poveri dell'Avana.
Dall'annuncio del nuovo schema tariffario di ETECSA lo scorso 30 maggio, studenti di diverse università del paese hanno indetto uno sciopero accademico come segno di protesta. Hanno denunciato pubblicamente che le nuove condizioni limitano l'accesso a internet e costringono a dipendere da ricariche dall'estero. Le autorità hanno risposto con un appello a fare fronte unito, mentre sono state segnalate visite e avvertimenti da parte della Sicurezza dello Stato a studenti organizzatori, in particolare alla UCLV.
In parallelo, la FEU ha annunciato la creazione di un “gruppo multidisciplinare” per dialogare con ETECSA e proporre soluzioni, anche se l'azienda ha già chiarito che non ci sarà nessun ripensamento sulle sue tariffe. Questa iniziativa è stata ricevuta con scetticismo tra gli studenti, poiché viene considerata un tentativo di simulacro di dialogo senza impatto reale.
Por parte sua, la FEU della UCLV ha affermato in un comunicato che la sua priorità è “mantenere la tranquillità” all'interno del campus, di fronte a quella che considera una campagna di manipolazione sui social. Questa posizione è stata criticata da settori dello stesso studente, che chiedono maggiore trasparenza e rappresentanza nella gestione della crisi.
Domande frequenti sulle proteste studentesche a Cuba e l'aumento delle tariffe di ETECSA
Perché gli studenti cubani stanno protestando contro ETECSA?
Gli studenti cubani stanno protestando contro l'aumento delle tariffe di ETECSA, che considerano discriminatorie e escludenti. Sostengono che queste misure aggravano la disuguaglianza limitando l'accesso a Internet, un diritto essenziale per l'istruzione e la comunicazione. Il malcontento ha portato a scioperi accademici e manifestazioni in diverse università del paese.
Come ha reagito il governo cubano di fronte alle proteste studentesche?
La risposta del governo cubano alle proteste studentesche è stata di censura e minacce. Gli studenti hanno denunciato visite della Sicurezza dello Stato e minacce di espulsione e carcere. Inoltre, il governo ha ribadito che non ci sarà un ritorno sui rincari, definendo le proteste come manipolate dall'estero.
Quale ruolo hanno giocato gli artisti e le figure internazionali in questo conflitto?
Artisti come Alejandro Sanz e Haydée Milanés hanno espresso il loro supporto agli studenti cubani. Questo ha generato critiche da parte del governo cubano, che accusa queste figure di ignorare i problemi nei propri paesi. Tuttavia, il loro sostegno è stato fondamentale per dare visibilità alla lotta studentesca e criticare le politiche repressive del regime cubano.
Quali misure hanno adottato le università cubane di fronte alle proteste?
Le università cubane hanno avuto reazioni miste. Alcune hanno mostrato sostegno agli studenti, mentre altre, come l'Università de L'Avana, hanno riaffermato il loro sostegno al Partito Comunista e hanno cercato di continuare con le normali attività accademiche. La FEU ha creato un gruppo di dialogo con ETECSA, anche se molti studenti ritengono che ciò sia solo una simulazione senza un reale impatto.
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