Yordenis Ugás esplode dopo le manifestazioni del Primo Maggio a Cuba: “Milioni di complici”

Yordenis Ugás ha criticato duramente le manifestazioni del Primo Maggio a Cuba, definendo i partecipanti complici del regime. Ha sottolineato la crisi attuale e la mobilitazione forzata di milioni di cubani.


Il pugile cubano esiliato Yordenis Ugás ha attaccato questo giovedì la manifestazione del Primo Maggio che si è svolta nella Piazza della Rivoluzione de L'Avana, e ha condiviso un'immagine del corteo insieme a un messaggio di forte critica nei confronti dei partecipanti e del sistema che continuano a sostenere con la loro partecipazione.

“Mira come era il Primo di maggio oggi 2025 e 66 anni dello stesso sistema”, ha scritto Ugás sui suoi social media. Nonostante la profonda crisi che attraversa il paese —caratterizzata da prolungati blackout, scarsità di cibo, medicinali e combustibile—, migliaia di persone sono state mobilitate in tutta l'isola per partecipare agli eventi ufficiali organizzati dal regime. Secondo cifre ufficiali, il governo ha riportato una partecipazione di oltre 5,3 milioni di persone in tutto il paese, e 600 mila nella capitale cubana.

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“La maggior parte di coloro che erano lì —il 60 o 70%— inizia a piangere al telefono con la famiglia e gli amici per quanto sia brutta la situazione, e riceve ricariche, rimesse e pacchi di cibo, mentre i cubani fanno i conti e si strappano i capelli per aiutare da fuori,” ha denunciato lo sportivo, residente negli Stati Uniti e critico costante del castrismo.

Ugás ha sottolineato che il problema non si limita al vertice del governo: “Raúl è uno, Díaz-Canel è uno… sono migliaia e milioni i complici, gli schiavi sottomessi, gli opportunisti che sostengono questa tirannia inefficiente e malata”.

“Che triste vedere la nostra gente uscire a festeggiare e sostenere il giogo che li opprime”, ha concluso Ugás, rammaricandosi che molti cubani, pur essendo consapevoli della dura realtà, continuino a partecipare a manifestazioni che legittimano il regime e ne prolungano il controllo. Il suo post ha generato centinaia di reazioni.

In a comment, the filmmaker Lilo Vilaplana harshly added:
“È vergognosa l'assenza di dignità e la complicità di queste persone con quel sistema. Penso ai prigionieri e alle prigioniere politiche, agli eroi e ai martiri della lotta anticomunista, che hanno dato tutto per Cuba, e guardo a questi traditori della patria strisciare davanti a chi li opprime. L'esiliato che si rispetta e riconosce un familiare in quella vergognosa fila di codardi, NON GLI MANDA NIENTE! Che lo chiedano ai loro padroni. Questo è disgustoso, fa pena.”

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Redazione di CiberCuba

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