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La galleria Casa del Tiempo dell'Università Autonoma Metropolitana (UAM) di Città del Messico ha inaugurato venerdì la mostra collettiva "Non siamo memoria", un'esposizione che riunisce opere di dodici artisti cubani e nicaraguensi.
Questo evento ha l'obiettivo di creare collegamenti tra le espressioni artistiche dei due paesi, i cui regimi autoritari hanno avuto un'influenza profonda sul panorama culturale e politico, come riportato in una pubblicazione sul profilo Facebook dell'artista indipendente e prigioniero politico Luis Manuel Otero Alcántara.
La mostra, curata dall'artista e antropologa cubana Celia González, affronta temi di diritti umani e contesti sociopolitici da una prospettiva critica e processuale.
Tra le opere spicca la performance "¿Dónde está Mella?" (2017) di Otero Alcántara, che sarà accompagnata da opere di altri noti artisti come Camila Lobón, Hamlet Lavastida, Alejandro Alonso e Juan Sí González, tra gli altri, segnala il post.
Il progetto propone un dialogo tra artisti che, partendo dalle loro rispettive realtà, denunciano le divisioni e le pretese totalitarie dei governi di Cuba e Nicaragua. Secondo González, la curatela funge anche da strumento etnografico, esplorando come le alterità non umane e le connessioni transnazionali possano arricchire la lotta civica, come riportato dalla rivista culturale Rialta.
"No somos memoria" mira a mettere in evidenza come gli artisti generino connessioni basate sulla curiosità reciproca e sul desiderio di superare le divisioni imposte dai regimi che limitano la libertà di espressione in entrambi i paesi," ha spiegato González in un'intervista con la pubblicazione citata.
Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione del team di Museografia della UAM e al supporto di figure come Yissel Arce e Henry Eric Hernández.
L'esposizione non solo mette in luce le crisi dei diritti umani a Cuba e in Nicaragua, ma si erge anche a simbolo di resistenza culturale e solidarietà.
Luis Manuel Otero Alcántara è in carcere dal 11 luglio 2021, in seguito alle proteste contro il governo. Nel 2017, quando sono state inaugurate le boutique del centro commerciale dell'Hotel Manzana Kempinski a L'Avana, l'artista ha realizzato un'azione performativa per criticare la rimozione del busto di Julio Antonio Mella, presente nella galleria dal 1965.
Durante la sua rappresentazione, trasformato in una statua vivente che rappresentava la figura di Julio Antonio, Otero ha voluto denunciare il mancato rispetto con cui è stata trattata un'opera che fa parte da decenni del recinto e del patrimonio culturale.
La polizia della capitale ha tentato di boicottare l'atto performativo dell'artista. Inizialmente, le autorità hanno sostenuto che il luogo in cui si svolgeva l'azione, il portico dell'isolato, fosse di proprietà dell'hotel e non uno spazio pubblico.
Domande frequenti riguardo all'esposizione "No somos memoria" e Luis Manuel Otero Alcántara
Che cos'è l'esposizione "No somos memoria" e qual è il suo obiettivo?
"No somos memoria" è una mostra collettiva inaugurata nella galleria Casa del Tiempo dell'Università Autonoma Metropolitana (UAM) a Città del Messico. L'esposizione riunisce opere di dodici artisti cubani e nicaraguensi e mira a stabilire collegamenti tra le espressioni artistiche dei due paesi, denunciando le divisioni e le pretese totalitarie dei governi di Cuba e Nicaragua da una prospettiva critica e processuale.
Chi è Luis Manuel Otero Alcántara e qual è il suo ruolo nell'esposizione?
Luis Manuel Otero Alcántara è un artista indipendente e prigioniero politico cubano, noto per il suo attivismo a favore dei diritti umani e della libertà di espressione a Cuba. Nella mostra "Non siamo memoria", è presentata la sua performance "Dov'è Mella?" (2017), che critica la rimozione di un busto di Julio Antonio Mella a L'Avana, simboleggiando il disprezzo del regime verso il patrimonio culturale. Quest'opera fa parte della denuncia contro le restrizioni alla libertà artistica imposte dal governo cubano.
Qual è il contesto attuale di Luis Manuel Otero Alcántara e il suo impatto sull'arte cubana?
Luis Manuel Otero Alcántara è in carcere dal 11 luglio 2021, in seguito alle proteste antigovernative, e sta scontando una pena di cinque anni per "manifestazioni di disordini pubblici" e "disobbedienza". Il suo caso è un esempio della repressione che gli artisti subiscono a Cuba, dove affrontano severe restrizioni alla libertà di espressione. Nonostante la sua detenzione, Otero continua a essere una figura simbolica di resistenza, utilizzando la sua arte per sfidare il regime cubano e promuovere la consapevolezza sui diritti umani.
In che modo il regime cubano ha influenzato l'opera degli artisti presenti nella mostra?
Il regime cubano ha avuto un impatto significativo sul lavoro degli artisti presenti nella mostra "No somos memoria", i quali utilizzano le loro creazioni per denunciare le restrizioni alla libertà di espressione e ai diritti umani nei loro paesi. La mostra propone un dialogo critico sulle divisioni imposte dai governi autoritari, impiegando l'arte come strumento di resistenza e solidarietà tra gli artisti di Cuba e Nicaragua.
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