Protesta a Guanabacoa termina in incendio e repressione: "La polizia ha portato via tutti quelli che ha potuto"

Una giovane madre cubana è stata arrestata e posta in stato di fermo dopo aver espresso slogan antigovernativi dalla sua abitazione durante un blackout a L'Avana.

Sunamis Quintero García e i suoi figliFoto © Collage/X/Carolina Barrero

Nelle prime ore del 29 giugno, il comune di Guanabacoa ha vissuto una giornata di tensione sociale che si è conclusa con repressione. Secondo le segnalazioni sui social media, residenti dei quartieri Barreto, Teguete e Potosí sono scesi in strada lanciando bottiglie e gridando slogan come "libertà", in un clima di protesta spontanea, apparentemente motivata dai continui blackout e dalla mancanza d’acqua.

La risposta delle autorità è stata immediata. Un forte intervento di polizia ha perlustrato la zona e “ha portato via tutti quelli che ha potuto”, hanno riferito dei testimoni.

Entre i fermati si trova Sunamis Quintero García, una giovane che, secondo il racconto di sua madre, non partecipava attivamente alla protesta, ma stava osservando dalla soglia della sua abitazione. Alla vista degli agenti che si avvicinavano, ha iniziato a gridare “Libertà! Viva Cuba libera!”, dopo di che è stata arrestata violentemente da tre poliziotti.

Su madre, Moraima García, residente in Florida da 13 anni, ha denunciato pubblicamente il caso e chiede aiuto per renderlo visibile. In un video diffuso sui social media, ha spiegato che sua figlia è stata picchiata, trasferita inizialmente alla stazione di Guanabacoa, poi all'unità di Regla, successivamente a El Vivac, e infine a una sede della Sicurezza dello Stato, dove attualmente si trova in stato di incomunicabilità.

Sunamis, madre di due bambini piccoli, una bambina di cinque anni e un neonato di appena un anno, stava attraversando un periodo di grave depressione, aggravato dalla crisi economica, dalla mancanza di cibo e dalle condizioni precarie in cui vive.

“Mia figlia non si era mai manifestata prima. Ha solo urlato perché la situazione a Cuba è disperata, soprattutto per una madre con bambini”, ha dichiarato Moraima. “Ora vogliono processarla come capobanda. Come se fosse una criminale”, ha denunciato.

Il caso di Sunamis dà un volto umano al dramma quotidiano che migliaia di cubani vivono di fronte al deterioramento delle condizioni di vita e alla repressione del dissenso. La sua famiglia chiede la sua liberazione immediata e fa un appello alla comunità internazionale, così come alla società civile cubana, affinché non lasci che la paura né l'apatia silenzino questo tipo di ingiustizie.

“Condividere questi casi è una forma di resistenza”, ha dichiarato Carolina Barrero, attivista cubana, mentre denunciava anche la situazione.

La protesta a Guanabacoa non è stata un fatto isolato. Nella notte del 30 giugno sono stati segnalati cacerolazos nel municipio habanero di La Lisa, in reazione all'estensione degli apagoni anche nella capitale.

“El regime ha tentato di fare in modo che i blackout non si estendessero all'Avana, ma ormai è impossibile”, ha denunciato l'attivista Magdiel Jorge Castro. “I tagli di elettricità si sono estesi fino a otto ore al giorno, anche in piena notte, e non rispettano gli orari rotativi annunciati”, ha aggiunto.

Inoltre, a metà giugno è comparso un graffito sul muro esterno di un ambulatorio nella zona di La Hata, sempre a Guanabacoa, con la frase: “Abbasso la dittatura. Díaz-Canel singao”.

Il messaggio è stato riportato dal giornalista José Raúl Gallego e rapidamente condiviso dagli utenti sui social media, prima di essere rimosso dalle autorità.

Domande frequenti sulla repressione e le proteste a Cuba

Cosa ha motivato la protesta a Guanabacoa?

La protesta a Guanabacoa è stata motivata dai frequenti blackout e dalla mancanza d'acqua, il che ha portato i residenti a scendere in strada urlando slogan di "libertà". Il malcontento sociale per le condizioni di vita a Cuba è un catalizzatore frequente di queste manifestazioni.

Come ha risposto il governo cubano alla protesta a Guanabacoa?

Il governo cubano ha risposto con un forte dispiegamento di polizia che ha portato all'arresto di diversi manifestanti, compresa Sunamis Quintero García, che è stata arrestata per aver gridato slogan dal portico della sua casa. La repressione è una risposta abituale del regime cubano di fronte alle manifestazioni popolari.

Chi è Sunamis Quintero García e perché è stata arrestata?

Sunamis Quintero García è una giovane madre che è stata arrestata durante la protesta a Guanabacoa per aver gridato “Libertà! Viva Cuba libera!” dal portico della sua casa. Il suo arresto è avvenuto in modo violento ed è stata trasferita in diverse stazioni di polizia.

Quali altre proteste recenti sono avvenute a Cuba per condizioni simili?

Además de Guanabacoa, sono state segnalate proteste a La Lisa, Río Cauto e Bayamo, tra gli altri luoghi, motivate dalla scarsità di cibo, prolungati blackout e una crisi economica acuta. Queste proteste riflettono un crescente malcontento popolare per la mancanza di soluzioni da parte del governo cubano.

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Redazione di CiberCuba

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