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Il governo del Nicaragua ha autorizzato l'ingresso, il transito o il parcheggio nel suo territorio di truppe, navi e aerei delle Forze Armate di Russia, così come di Cuba, Stati Uniti, Messico e Venezuela.
Un decreto presidenziale pubblicato nel Diario Oficial La Gaceta indica che la misura si applicherà tra il 1 gennaio e il 30 giugno del 2026, “con fini di scambio e assistenza umanitaria di beneficio reciproco in caso di situazioni di emergenza”.
La disposizione è stata firmata da Daniel Ortega e sua moglie, Rosario Murillo.
Il decreto prevede anche il transito o la permanenza di personale, navi e aeromobili degli eserciti di Guatemala, El Salvador, Honduras e Repubblica Dominicana, paesi che fanno parte della Conferenza delle Forze Armate Centroamericane (CFAC).
Secondo il documento, la presenza militare russa parteciperà insieme al Comando delle Operazioni Speciali dell'Esercito nicaraguense allo scambio di esperienze e esercizi di addestramento legati a operazioni di aiuto umanitario.
Inoltre, sono previste azioni di scambio e addestramento con la Fuerza Naval de Nicaragua in operazioni contro illeciti negli spazi marittimi del mare Caraibico e nelle acque giurisdizionali dell'oceano Pacifico, nonché addestramenti relativi a ricerca, salvataggio e soccorso in caso di emergenze o disastri naturali.
Il decreto autorizza l'ingresso di un numero non precisato di militari, navi e aerei russi durante il periodo indicato.
La stessa formula di “scambio e addestramento” si estende al personale militare di Venezuela, focalizzato su compiti di sicurezza, pianificazione di esercizi umanitari e assistenza in caso di disastri.
Nel caso di Cuba e México, si menziona l'ingresso per lo scambio di esperienze e lavori di carattere umanitario.
Per Stati Uniti, il decreto stabilisce che l'ingresso di personale, navi e aerei dovrà essere prevedibilmente pianificato e coordinato con l'Esercito del Nicaragua, con l'intento di effettuare operazioni di aiuto umanitario e missioni di ricerca, salvataggio e soccorso per via aerea, marittima e terrestre, compresi gli attracchi nei porti e gli atterraggi negli aeroporti nazionali.
La misura dovrà essere ratificata dal Parlamento, controllato dalla maggioranza, secondo le informazioni pubblicate.
Sorge, inoltre, in un momento di estrema tensione politica a causa della crescente presenza militare degli Stati Uniti nelle acque vicine al Venezuela.
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