Entierrano in Spagna un cubano trovato senza vita il cui caso è stato risolto grazie a Google Maps



Il caso, ancora aperto, ha incluso prove di ADN e l'arresto di due sospetti.

Cimitero di El Espino, a Soria, Spagna.Foto © ASRD

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Un anno dopo che il suo omicidio ha scosso la Spagna e la comunità cubana dentro e fuori dall'Isola, i resti di un cubano scomparso a Soria nel 2023 hanno ricevuto sepoltura.

Il funerale, svoltosi solo pochi giorni fa nel cimitero di El Espino, nella capitale soriana, segna una chiusura simbolica per i suoi cari, anche se il caso giudiziario è lontano dalla conclusione.

Secondo quanto riportato dal Heraldo-Diario de Soria, il funerale si è svolto in modo “molto privato”, con la presenza di persone vicine alla vittima, i cui resti sono rimasti per mesi sotto custodia giudiziaria dopo un crimine che è ancora in fase di indagine.

Il ritardo nella sepoltura non è stato casuale. Anche se il ritrovamento dei resti è avvenuto circa un anno fa, il corpo non è stato disponibile per la famiglia fino ad ora. Gli investigatori sono riusciti a recuperare solo il torso del defunto, sepolto sotto il terreno del cimitero di Andaluz, il che ha richiesto approfonditi esami forensi e test del DNA, oltre a nuove ricerche che si sono protratte per mesi.

A ciò si aggiunge che il processo giudiziario rimane aperto. Finché l'indagine non si chiude e non esiste un'autopsia definitiva, i resti rimangono come prova chiave sotto il controllo del tribunale. Solo dopo l'autorizzazione giudiziaria, concessa di recente, è stata possibile la sepoltura.

Il caso è emerso pubblicamente nel dicembre del 2024, quando la Polizia ha arrestato due persone per la morte del cubano, un vicino di Tajueco conosciuto come “il Lobo” e una donna di origine cubana.

L'indagine ha acquisito notorietà internazionale dopo che è stata scoperta un'immagine di Google Maps in cui appariva uno dei sospetti mentre introduceva un involucro dall'aspetto umano nel bagagliaio di un'automobile, una pista fondamentale per risolvere il crimine.

Secondo il mezzo soriano, il procedimento giudiziario è ora passato al Juzgado di Almazán e tutto fa pensare che il processo si svolgerà con giuria popolare. Nel frattempo, i due accusati rimangono in custodia cautelare.

Per la famiglia, il funerale arriva con un anno di ritardo e con molte ferite ancora aperte. Un cugino della vittima, la cui denuncia è stata decisiva affinché la Polizia avviasse le indagini, ha lamentato di non poter essere parte civile e ha confessato che la nonna del defunto non sa ancora cosa sia successo. “Se lo sapesse sarebbero due tragedie”, ha dichiarato al Heraldo-Diario de Soria.

Il funerale non chiude il caso, ma offre comunque un minimo di sollievo a coloro che aspettavano da oltre un anno di poter dare l'addio.

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