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Il regime cubano ha dispiegato un'operazione di polizia e di guardaboschi nel comune di Céspedes, nella provincia di Camagüey, per recuperare più di 150 montoni che erano stati sottratti, come riferito dalla pagina ufficiale Verdades a Través del Móvil.
Secondo la pubblicazione, i cosiddetti “Eroi Blu” —nome propagandistico usato per riferirsi alla Polizia Nazionale Rivoluzionaria (PNR)—, insieme ai guardaparco locali, hanno eseguito un'“azione congiunta e rapida” che ha permesso di recuperare gli animali presumibilmente rubati. Il testo ufficiale ha celebrato la “collaborazione tra le forze dell'ordine e la comunità” e ha sottolineato che il fatto “permette di proteggere i beni del popolo”.
Noostante, la pubblicazione non ha offerto dettagli su chi fossero i proprietari degli animali, dove sia avvenuto esattamente il furto né se ci siano arrestati, il che ha generato dubbi e critiche tra gli stessi utenti del web.
Diversi utenti sui social media hanno espresso che il rapporto "manca di dati fondamentali" come nomi, luoghi o circostanze del furto, mentre altri hanno messo in discussione la vigilanza dei proprietari e il ruolo delle autorità locali.
Alcune persone hanno inoltre manifestato sfiducia nei confronti dell'operato della polizia in altre zone di Camagüey, affermando che "i delinquenti collaborano con la polizia e non succede niente". Altri hanno colto l'occasione per denunciare l'inazione delle autorità in comuni vicini, dove le vittime di furti di bestiame sono state multate nonostante abbiano denunciato i fatti.
Altri commenti, allineati con il discorso ufficiale, hanno ripetuto le etichette abituali della propaganda del regime: “#CeroImpunidad, #HéroesDeAzul, #CubaSegura”.
La pubblicazione, accompagnata da immagini di arieti e agenti in uniforme, si inserisce nella campagna del Ministero dell'Interno (MININT) che tenta di mostrare l'efficacia della polizia di fronte all'aumento del furto di bestiame e dell'insicurezza rurale nel paese. Secondo rapporti precedenti di media indipendenti, agricoltori di varie province hanno denunciato la mancanza di risorse e l'impunità con cui operano le bande dedicate al furto di animali.
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