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La Polizia Nazionale Rivoluzionaria (PNR) ha eseguito negli ultimi giorni operazioni in diverse province del paese per combattere la vendita illegale di medicinali e il macello clandestino di animali, ha riportato l'agenzia statale Cubadebate, citando rapporti del profilo istituzionale Héroes de Azul su Facebook.
Secondo queste fonti, a Camagüey sono stati sequestrati farmaci destinati alla commercializzazione illecita, una pratica che, secondo la nota ufficiale, “mette a rischio la salute della popolazione e contravviene alle disposizioni sanitarie vigenti”. Durante i controlli sono stati sequestrati equipaggiamenti medici, bombole di ossigeno, glucometri e denaro contante, e i presunti responsabili sono stati messi a disposizione delle autorità competenti “per il processo giudiziario corrispondente”.
Le azioni si sono estese ad altre zone del paese e hanno riguardato la rilevazione di macelli illegali a Guanabacoa, L'Avana, così come il sequestro di prodotti carnei ottenuti mediante sacrifici non autorizzati. Secondo Héroes de Azul, la partecipazione cittadina è stata “essenziale” nella rilevazione dei fatti, grazie a segnalazioni che hanno permesso di agire con maggiore rapidità ed efficacia.
Il Ministero dell'Interno (Minint) ha indicato che queste misure fanno parte della strategia nazionale per affrontare il crimine e proteggere i settori più vulnerabili, in coordinamento con gli organismi di controllo economico e sanitario.
Nella stessa nota di Cubadebate diversi utenti hanno espresso opinioni varie sui servizi e la carenza di medicinali nel paese.
Un lettore identificato come Carlos si è chiesto come comportarsi di fronte a coloro che offrono farmaci senza mostrarli in vista, mentre Manuelv ha espresso l'opinione che basterebbe “una buona multa e di nuovo per strada”.
Altri utenti hanno espresso preoccupazione per l'impatto di queste azioni su coloro che soffrono di malattie croniche. Ariel ha commentato che “se ora colpiscono chi vende medicinali, cosa possiamo fare noi che abbiamo malattie croniche”, e ha spiegato che nel suo caso “grazie a quei venditori sono riuscito a mantenere la mia terapia e a controllare le convulsioni”.
In un tono simile, Manuel ha sottolineato che, di fronte all'impossibilità dello Stato di garantire l'approvvigionamento, “più che raid sono necessarie misure urgenti per legalizzare questa attività alle FGNE (Forme di Gestione non Statali)”, perché “la soluzione non può essere buttare il divano dalla finestra”.
Anche Osmanydesdeijv ha espresso l'opinione che non si debba perseguitare coloro che importano medicinali per venderli, ma piuttosto "includerli nella soluzione", concedendo loro licenze di importazione o consentendo loro di aprire farmacie private sotto controllo sanitario.
Da parte sua, Luis ha concordato sulla necessità di una via legale per commercializzare i farmaci importati e ha proposto di abilitare locali o farmacie dove queste persone possano venderli “sotto la supervisione di ispettori sanitari”. Infine, Jorgess ha riassunto la sua posizione affermando che “se si vuole porre fine alla vendita illegale di farmaci, è necessario legalizzarli e farli pagare”.
Questi operativi si sono svolti pochi giorni dopo che sette persone sono state arrestate all'Avana per la vendita illegale di farmaci, durante un'operazione eseguita da agenti di polizia in borghese nel parco El Curita e nei dintorni, a Centro Habana. In quel caso, gli agenti hanno confiscato borse piene di scatole, blister, flaconi e tubi contenenti diversi farmaci, tra cui farmaci controllati e di produzione nazionale.
Le operazioni della PNR e le reazioni che ne derivano riflettono il complesso scenario sanitario ed economico del paese, caratterizzato dalla persistente carenza di farmaci, dalle limitazioni produttive del sistema statale e dalla crescente presenza del mercato informale, in un contesto in cui le soluzioni ufficiali si concentrano più sulla repressione che sulla regolamentazione o sul rilascio stabile di medicinali.
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