Oscurità a L'Avana: i sei blocchi elettrici spenti dopo una notte di proteste



Dopo le proteste a L'Avana per i blackout, l'Empresa Eléctrica riporta sei blocchi elettrici colpiti e un deficit di 277 MW. I tagli alla connessione internet e la repressione poliziesca aggravano la crisi energetica.

I sei blocchi della capitale sono affetti da un deficit di produzioneFoto © CiberCuba

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Ore dopo che diverse zone della capitale cubana hanno registrato proteste spontanee per i prolungati blackout, l'Empresa Eléctrica di La Havana ha confermato questo martedì che i sei blocchi elettrici della città sono attualmente interessati simultaneamente, approfondendo la crisi energetica che colpisce la popolazione da mesi.

Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato su Telegram dall'ente statale, al momento si segnala un deficit di 277 MW, distribuito in numerosi circuiti di tutti i blocchi elettrici della città:

Blocco 2 (Emergenza): 5,3 ore interessate

Blocco 1 (Emergenza): 4,3 ore

Blocco 4 (Emergenza): 2,3 ore

Blocco 5 (Emergenza): 1,5 ore

Blocco 6 (Emergenza): 1.1 ore

Blocco 3 (Emergenza) (senza precisare durata)

Cattura dello schermo/Telegram

L'Empresa Eléctrica non ha fornito spiegazioni tecniche dettagliate, limitandosi a elencare le conseguenze, che si sommano a uno scenario sempre più critico per i residenti dell'Avana.

Una capitale in tensione dopo il blackout e la disconnessione forzata di internet

L'aggiornamento ufficiale arriva poche ore dopo che il regime ha interrotto il servizio di internet mobile in diversi quartieri della capitale, nel tentativo di neutralizzare la diffusione di video e appelli da parte dei cittadini durante le proteste notturne.

Vecini in municipi come Marianao, La Lisa e Habana del Este hanno denunciato interruzioni di corrente di oltre 10 ore consecutive, il che ha provocato cacerolazos, grida, blocchi stradali e un forte dispiegamento di forze di polizia.

Il blackout informativo, accompagnato dalla presenza di agenti in abiti civili e pattuglie di polizia, ha ricordato episodi di repressione digitale già utilizzati dal governo a luglio 2021 e in altre recenti proteste.

Apagoni in "modalità emergenza" e una crisi senza un orizzonte chiaro

La ripetuta menzione di “blocchi in emergenza” indica che la capitale continua a operare secondo uno schema critico di razionamento, dove la domanda supera ampiamente la capacità di generazione disponibile.

La Habana, che storicamente è stata prioritaria rispetto al resto del paese, affronta ora guasti simultanei in tutti i suoi blocchi, un fatto insolito anche negli anni di crisi energetica severa.

Mentre le autorità non presentano un cronoprogramma di recupero né una spiegazione sullo stato reale del sistema, la popolazione vive tra interruzioni di corrente prolungate, giornate lavorative interrotte e la preoccupazione per possibili nuove proteste.

Tutto avviene in un contesto di crescente usura sociale, un'estate prolungata di caldo estremo e un'infrastruttura energetica che non riesce a sostenere la domanda base della capitale del paese.

Senza luce nel tunnel

Cuba è stata travolta martedì al confine di un nuovo collasso energetico. Il rapporto del Sistema Elettroenergetico Nazionale (SEN)  dalla Unione Elettrica (UNE) prevede per l'orario di punta della notte un deficit di 1,900 megawatt (MW) e interruzioni che potrebbero raggiungere i 1,970 MW, cifre che confermano un'altra giornata di blackout massivi in tutta l'isola.

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Redazione di CiberCuba

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