Turista italiano denuncia "truffa" durante un viaggio in bicitaxi a L'Avana Vecchia



Il caso non è isolato. Nelle ultime settimane, diversi turisti hanno denunciato esperienze traumatiche nella capitale cubana che hanno trasformato un viaggio di piacere in un episodio di paura e sconcerto.

Il turista italiano truffato mentre cammina per L'Avana Vecchia.Foto © Captura de Video/X/CubaNet

Un turista italiano ha denunciato di essere stato vittima di una truffa durante un tour in bicitaxi a L'Avana Vecchia, dove, secondo quanto riferito, due uomini gli hanno addebitato una tariffa esorbitante per un tragitto di appena alcune isolati.

Il caso, diffuso da CubaNet su X, riporta all'attenzione il deterioramento dell'esperienza turistica nella capitale cubana e il crescente clima di insicurezza che vivono i visitatori.

“Mi hanno ingannato, mi hanno truffato”, ripeté l'uomo mentre spiegava alla persona che lo stava registrando come alla fine avesse pagato 6.000 pesos per un tour notturno che, in condizioni normali, non avrebbe dovuto superare una frazione di quella cifra.

“Il bicitaxi di notte costava 3.000 e 3.000 pesos cubani. Era una bugia, vero?” chiese incredulo, ancora cercando di capire come lo avessero ingannato.

Con gesti nervosi e mescolando spagnolo e italiano, raccontò che un ragazzo lo ha spinto a salire su un bicitaxi e poi un altro si è unito al presunto servizio. Tra entrambi gli hanno richiesto un pagamento eccessivo. “Erano due... penso che se ne siano resi conto in due”, disse, mentre cercava di ricordare le strade che lo portarono prima di costringerlo a pagare.

Anche se non è stato vittima di violenza fisica, il turista ha riconosciuto che sua madre in Italia temeva di vederlo esposto a qualsiasi rischio. “Mia mamma ha paura…”, ha commentato, dopo essere stato avvertito di non guardare direttamente nella macchina fotografica.

L'episodio è avvenuto intorno a mezzanotte, secondo il suo stesso racconto, quando L'Avana Vecchia tende a essere più deserta e vulnerabile.

Il video è stato condiviso da CubaNet con il messaggio: “Questo turista italiano è stato truffato ieri sera a L'Avana Vecchia, quando due uomini gli hanno addebitato un viaggio in bicitaxi a un prezzo molto superiore al normale.”

Un modello che si ripete: paura, truffe e mancanza di protezione

Il caso non è isolato. Nelle ultime settimane, diversi turisti hanno denunciato esperienze traumatiche nella capitale cubana, che hanno trasformato un viaggio di piacere in un episodio di paura e sconcerto.

Un giovane messicano identificato come Carlos è stato rapinato due volte nella stessa notte, durante un blackout a L'Avana Vecchia che lo ha lasciato completamente al buio e in balia dei delinquenti.

Primavera hanno cercato di rubargli in piena strada; successivamente, altri giovani si sono spacciati per aiutanti e gli hanno portato via il telefono cellulare. La scena, catturata anche da un reporter di CubaNet, ha rivelato una città in cui le ombre del black-out e la mancanza di presenza policera rendono il visitatore una preda facile.

Recentemente, una turista messicana di nome Sonya Ruiz ha denunciato di essere stata truffata e messa in pericolo dopo essere arrivata in un alloggio prenotato tramite Airbnb, dove il presunto anfitrione le ha chiesto un pagamento aggiuntivo sotto minaccia e l'ha lasciata sola in un edificio buio e in condizioni deplorevoli.

Il suo testimone ha scatenato un intenso dibattito sui social riguardo al degrado dell'Avana e alla proliferazione di truffe che colpiscono sia gli stranieri che i cubani.

Una Havana più vulnerabile, un turismo più esposto

Le denunce di frodi, di richieste abusive, furti e ostilità si sono moltiplicate in un momento in cui Cuba cerca disperatamente di recuperare la sua industria turistica. Tuttavia, la mancanza di controllo, il deterioramento urbano, i blackout e la crisi economica hanno creato uno scenario perfetto per gli opportunisti che vedono nei visitatori stranieri una fonte rapida di denaro.

L'esperienza del turista italiano, che voleva solo godersi una notte nella città, si aggiunge a una lista crescente di incidenti che mostrano una Habana Vieja meno sicura, più tesa e con meno meccanismi di protezione per coloro che la visitano. Quello che doveva essere una passeggiata leggera in bicitaxi si è trasformato in un ulteriore avvertimento sulla vulnerabilità dei turisti sull'isola.

L'italiano, ancora colpito, cercò poi di vedere se riconosceva l'uomo che lo aveva ingannato. “Vediamo se lo vedo”, disse, senza molte speranze. La sua storia, però, si aggiunge già a quella di tanti altri che hanno reso pubblica la loro cattiva esperienza con l'intento di avvisare i futuri viaggiatori.

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Redazione di CiberCuba

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