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La provincia di Matanzas sta procedendo con l'apertura di una nuova fabbrica di dolci tradizionali, nonostante il grave disservizio di zucchero che colpisce la popolazione e condiziona persino l'approvvigionamento della cesta di beni essenziali.
La Unidad Empresarial de Base Esazúcar Matanzas sta finalizzando i dettagli di un nuovo centro di produzione situato nell'area servizi di René Fraga, con una capacità installata superiore a una tonnellata al giorno di dolci tradizionali.
La installazione produrrà dolci in sciroppo, raspadura di guarapo e melado, assortimenti che dipendono da melature lavorate, “prodotti emblematici della tradizione dolciaria cubana che rispondono alla domanda della popolazione e contribuiscono alla sostituzione delle importazioni”, ha riportato attraverso il suo profilo su Facebook il giornale provinciale Girón.
Jorge Cabrera, direttore della UEB, ha assicurato che l'investimento rappresenta “un salto tecnologico per la produzione derivata dallo zucchero” nella provincia.
Il progetto si inserisce nella politica locale per diversificare le catene produttive, generare posti di lavoro e rifornire la rete al dettaglio con prodotti tradizionali.
L'iniziativa, tuttavia, contrasta con la realtà nei mercati e con i dubbi di numerosi residenti che evidenziano la contraddizione di promuovere un'industria dolciaria mentre la provincia affronta una grave mancanza di zucchero.
I commenti sui social esprimono scetticismo riguardo alla disponibilità della materia prima, alla durabilità dell'iniziativa, ai controlli sanitari e al destino finale della produzione, in un contesto caratterizzato dal calo della raccolta e dalla precarietà del settore zuccheriero.
L'annuncio riaccende preoccupazioni sulla coerenza della strategia economica, poiché mentre vengono inaugurate nuove capacità derivate, la popolazione continua a fare i conti con un accesso limitato -e a volte simbolico- allo zucchero normato e con prezzi tesi nel mercato informale.
Durante la precedente zafra, il centro Jesús Sablón Moreno, nel comune matancero di Calimete, ha affrontato difficoltà nel rispettare il suo piano di 16.700 tonnellate di zucchero.
La produzione di zucchero a Cuba è scesa sotto le 150.000 tonnellate nella campagna 2024-2025, il livello più basso in oltre un secolo e meno della metà di quanto ottenuto nella campagna precedente.
Il numero si è attestato molto lontano dall'obiettivo statale di 265.000 tonnellate, una conferma dell'inesorabile declino di un'industria che, per generazioni, ha rappresentato il fulcro dell'economia del paese.
Tale debacle è dovuta, tra i molteplici fattori, alla scarsità di materia prima (canna), ai frequenti blackout, alle limitazioni di carburante e all'avanzato deterioramento dell'infrastruttura.
In dicembre 2023, il governo ha riconosciuto che è “vergognoso” che il paese, tradizionalmente uno dei principali produttori di zucchero dell'America Latina, sia stato costretto a importare questo prodotto.
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