La crisi energetica costringe a posticipare l'inizio della raccolta nella Villa Clara e mette in pericolo lo zucchero della cesta di base



La macinazione nel centrale Quintín Bandera è rinviata di quasi due settimane per mancanza di energia e risorse. Anche il Héctor Rodríguez posticipa le operazioni fino a gennaio 2026. Questo aggiustamento minaccia il rispetto della produzione di zucchero destinato alla cesta di base.

Villa Clara non ha rispettato i piani di produzione di zucchero dal 2019Foto © Vanguardia

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La campagna zuccheriera a Villa Clara torna a risentirsi per la crisi energetica, poiché durante una visita al centro Quintín Bandera, nel comune di Corralillo, le autorità hanno confermato che la raccolta non potrà iniziare il 14 dicembre come annunciato inizialmente.

La macinazione è stata riprogrammata per il giorno 26, mentre il centrale Héctor Rodríguez posticiperà il suo avvio verso la fine della prima decade di gennaio del 2026, ha confermato attraverso il suo sito digitale l'emittente provinciale CMHW.

Onel Pérez González, direttore dello zuccherificio corralillense, ha riconosciuto che il ritardo è dovuto alla “situazione energetica attuale e alla mancanza di alcune risorse essenziali” per completare i lavori di preparazione.

Aun così, ha assicurato che il collettivo lavora contro il tempo per eseguire i test e arrivare all'esercizio industriale in condizioni minimamente accettabili, con l'obiettivo di produrre oltre 11.000 tonnellate nei 78 giorni previsti di macinazione.

Il cambiamento di calendario riflette, ancora una volta, le sfide strutturali che affliggono il settore zuccheriero e che condizionano le performance della campagna 2025-2026.

Ciò che accadrà in questa annata non solo determinerà l'approvvigionamento destinato al paniere base normato, ma fungerà anche da termometro della capacità reale della provincia di progredire verso una maggiore sostenibilità nel settore.

La provincia centrale non rispetta i piani di produzione di zucchero dal 2019. Durante la campagna 2024-2025, gli stabilimenti Héctor Rodríguez e Quintín Bandera hanno riportato rendimenti inferiori al 50% di quanto pianificato, con semine scarse, mancanza di semi e riparazioni industriali incomplete, in un contesto caratterizzato dall'improvvisazione.

Un'altra provincia un tempo produttrice di zucchero come Holguín ha raggiunto solo il nove per cento dello zucchero programmato, con solo il 38% della canna macinata e un accumulo di carenze che rivelano la profondità della crisi del settore.

La produzione di zucchero a Cuba è scesa al di sotto delle 150.000 tonnellate nella campagna 2024-2025, il livello più basso in oltre un secolo e meno della metà di quanto raggiunto nella campagna precedente.

Il dato si è collocato molto lontano dall'obiettivo statale di 265.000 tonnellate, il che sottolinea il declino persistente di un'industria che, per generazioni, ha costituito il fulcro dell'economia del paese.

Questa debacle è stata determinata dalla scarsità di materie prime (canna), dai ripetuti interruzioni di energia, dalle limitazioni di carburante e dal grave degrado delle infrastrutture.

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