
Video correlati:
Il governo cubano ha recentemente inaugurato nuovi laboratori sanitari dotati di alta tecnologia e ha annunciato il rafforzamento della rete diagnostica in tutto il paese, mentre lo stesso Ministero della Salute Pubblica (MINSAP) riconosce che Cuba sta affrontando un'epidemia di chikungunya, con oltre 31.000 casi sospetti e una situazione epidemiologica “molto complessa”.
Secondo il media ufficiale Granma, durante un evento tenutosi all'Avana, con la partecipazione del dottor Francisco Durán García in rappresentanza del MINSAP; dell'ambasciatore dell'Unione Europea, Jens Urban; dell'ambasciatore di Francia, Raphaël Trannoy; e di altre autorità nazionali e internazionali, sono stati inaugurati laboratori sanitari presso l'Istituto Nazionale di Igiene, Epidemiologia e Microbiologia (INHEM) e si è ratificata la consegna di nuovo equipaggiamento ai Centri Provinciali di Igiene, Epidemiologia e Microbiologia di tutto il paese.
Secondo la nota ufficiale, queste azioni fanno parte di un progetto finanziato dall'Unione Europea e dalla Cooperazione Francese, volto a rafforzare tre istituzioni chiave della salute pubblica cubana: l'Istituto di Nefrologia Dr. Abelardo Buch López, l'Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK) e l'INHEM, così come le loro filiali in tutto il territorio nazionale.
Il dichiarato obiettivo è non solo quello di modernizzare le attrezzature, ma anche migliorare le condizioni di lavoro, le conoscenze e i “modi di fare” del personale che opera nella rete di laboratori e ospedali.
I laboratori aperti presso l'INHEM dispongono ora di nuove tecnologie per la rilevazione di contaminanti —metalli pesanti, tossine biologiche, micotossine e altri composti— in alimenti, acqua, aria e campioni ambientali, oltre che per la diagnosi rapida di batteri patogeni di origine alimentare.
Le autorità sanitarie hanno precisato che, parallelamente, si sta formando il personale all'uso di questi dispositivi.
Allo stesso modo, è stato comunicato che i laboratori sanitari in tutte le regioni del paese sono stati beneficiati dall'acquisto di attrezzature che amplieranno la gamma diagnostica e miglioreranno i sistemi di sorveglianza epidemiologica.
Il progetto si propone di contribuire alla protezione dell'ambiente e al monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico, attraverso la ricerca e la fornitura di dati sui contaminanti in diversi ecosistemi, oltre a migliorare i servizi di analisi di alimenti e acqua commercializzati nel paese, sia nel settore statale che in quello privato, e a prevenire malattie causate da contaminanti chimici e microbiologici.
Durante l'inaugurazione, l'ambasciatore dell'Unione Europea, Jens Urban, ha sottolineato l'importanza di avere acqua “sana e buona” e laboratori che rispettino le norme nazionali e internazionali, un aspetto che, ha dichiarato, rappresenta “un valore aggiunto non solo per i cubani ma anche per tutti”.
Da parte sua, l'ambasciatore di Francia, Raphaël Trannoy, ha affermato che non si tratta solo di aprire un laboratorio, ma di “una porta a un futuro più sicuro, più sano e ricco di opportunità per tutte le famiglie cubane”, e ha assicurato che la Francia è “orgogliosa di far parte di questa storia” e di un “profondo legame” con Cuba che si traduce in fatti concreti.
Alla fine dell'atto, il dottor Francisco Durán ha sottolineato che questo progetto colloca il paese in “migliori condizioni per affrontare in futuro eventi sanitari ed epidemiologici” e ha ringraziato la cooperazione dell'Unione Europea e della Francia, “senza le quali tali progressi non sarebbero stati possibili”.
Cuba in epidemia
Mientras il governo mette in mostra la modernizzazione delle proprie infrastrutture di laboratorio, lo stesso MINSAP ha confermato che il paese sta affrontando un'epidemia di chikungunya, con 31.513 persone diagnosticate come sospette, una larga diffusione del virus e la coesistenza con il dengue, che mantiene un comportamento endemico.
In un intervento nel programma televisivo Buongiorno, il dottor Durán ha spiegato che il chikungunya, trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti, circola attualmente in 14 province, 99 comuni e 164 aree sanitarie, il che "configura un comportamento epidemico sostenuto".
Solo nell'ultima giornata sono stati segnalati 753 nuovi casi sospetti di chikungunya e 847 positivi al dengue, il che evidenzia la simultaneità delle due malattie nella popolazione.
Durán ha dettagliato che 5.713 pazienti sono ricoverati per sospetta chikungunya, di cui 5.607 a domicilio e il resto in istituzioni ospedaliere; inoltre, 95 persone sono in terapia intensiva, 77 in condizioni gravi e 18 in stato critico. Tra i pazienti gravi, 63 hanno meno di 18 anni, e tra quelli critici, 16 sono bambini.
L'epidemiologo ha avvertito che l'indice di infestazione del moscerino Aedes aegypti si mantiene a 0,73, cifra che ha qualificato come un “rischio di trasmissione alto”, segnalando come province più compromesse Camagüey, Pinar del Río, Sancti Spíritus e Villa Clara.
Reconobbe anche le limitazioni nei lavori di disinfestazione: nel giorno precedente 142 squadre non hanno lavorato, 109 per mancanza di personale e 33 per guasti, e non sono stati effettuati trattamenti adulticidi extradomiciliari a Mayabeque, Matanzas, Camagüey, Las Tunas né nel comune speciale Isla de la Juventud.
La crisi di chikungunya
Durán ha ricordato che il chikungunya conferisce un'immunità praticamente a vita, ma può provocare sequele e la riapparizione dei sintomi dopo il miglioramento apparente, e ha sottolineato che non esiste ancora un vaccino efficace contro questo virus.
Tuttavia, ha assicurato che il sistema sanitario continuerà a lavorare “per risolvere la situazione nella misura del possibile”, sottolineando la necessità di aumentare il miglioramento delle condizioni igieniche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro e di rivolgersi ai servizi sanitari in caso di segnali di allerta.
Le dichiarazioni ufficiali non hanno dissipato le preoccupazioni della popolazione, che da mesi denuncia sui social media l'espansione del virus, la mancanza di farmaci, la scarsità di disinfestazioni e il collasso del sistema sanitario.
In questo contesto, l'annuncio di laboratori sofisticati finanziati dalla cooperazione internazionale convive con una realtà in cui migliaia di cubani affrontano quotidianamente dolori invalidanti, ospedali saturi e assenza di risorse basilari, riflettendo il divario tra l'immagine di modernizzazione tecnologica promossa dal regime e la crisi sanitaria concreta che si vive nei quartieri e nelle comunità di tutto il paese.
Archiviato in: