Dopo Melissa, il calcio ridona sorrisi ai bambini di Cayo Granma a Santiago de Cuba

Giovani avileños hanno portato aiuti e palloni da calcio a Cayo Granma, uno dei luoghi più colpiti dall'uragano Melissa, per restituire gioia e speranza ai bambini.

Bambini di Cayo Granma ricevono donazioniFoto © Collage capturas Facebook / Mijail García

Cayo Granma, a Santiago di Cuba, è stato uno dei territori devastati dall'uragano Melissa in ottobre, lasciando un panorama di tristezza e desolazione.

Tuttavia, un gruppo di giovani avileños è arrivato sull'isolotto con l'idea di portare un po' di conforto e restituire sorrisi ai bambini del luogo.

“Qui vi lascio uno dei momenti più belli di oggi con i bambini di Cayo Granma, ai quali abbiamo cercato di rendere la giornata più allegra con alcune palle da calcio. Siamo finiti super stanchi, domani saremo a Guamá, quindi è fantastico, vecchio, fantastico”, ha scritto il gioielliere Mijail García, uno dei promotori dell'iniziativa insieme al suo amico Leandro Guerra.

Lo scrittore e attivista Yasser Sosa Tamayo, che ha documentato sui social media tutto questo percorso di solidarietà, ha raccontato su Facebook la visita al piccolo isolotto.

Captura Facebook / Yasser Sosa Tamayo

En il suo testo “Toti e l'isolotto che resiste”, ha raccontato come i giovani hanno portato donazioni, abbracci e speranza a una comunità che ha perso quasi tutto.

Lì hanno conosciuto Toti, un infermiere che durante l'uragano ha visto scomparire le sue appartenenze, ma non la sua vocazione di servire.

“Le abbiamo portato un televisore e una pentola multiproposto. Quando glieli abbiamo consegnati, Toti non ha detto nulla: ha solo pianto”, ha scritto Sosa, descrivendo un momento che, secondo lui, simboleggia la forza e la nobiltà del popolo cubano.

Giorni prima, l'attivista aveva raccontato su Facebook la partenza da Ciego de Ávila dei due giovani gioiellieri, i quali, con il supporto di vicini e amici, hanno raccolto donazioni.

Captura Facebook / Yasser Sosa Tamayo

“Non vengono a vendere niente, vengono a moltiplicare amore,” scrisse Sosa, sottolineando che la sua iniziativa è nata dall'intero popolo avileño, animato dall'empatia verso i colpiti a Santiago di Cuba.

La giornata a Cayo Granma, caratterizzata dal calcio, dalle risate e dall'emozione dei più piccoli, ha chiuso una giornata che ha dimostrato che la solidarietà cura le ferite e restituisce fede dove l'uragano ha lasciato un vuoto.

Archiviato in:

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.