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Le piattaforme femministe indipendenti hanno richiesto supporto per chiarire un altro crimine per violenza di genere, segnalato nel municipio di Vertientes, a Camagüey, alla fine di settembre.
Il Osservatorio di Genere Alas Tensas (OGAT) e Yo Sí Te Creo en Cuba (YSTCC) cercano informazioni su Maidelyn Reyes, di 49 anni, che è morta per mano del suo ex-partner, lo scorso 24 settembre. Su questo caso non sono emersi ulteriori dettagli.
Se dovesse confermarsi che si tratta di un femminicidio, il numero di casi di questa natura documentati durante il 2025 nel sottoregistro che conducono entrambe le organizzazioni ascenderebbe a 36.
OGAT e YSTCC hanno pubblicato dati di contatto affinché i cittadini possano comunicare se hanno conoscenza di questo o di un altro caso di violenza di genere estrema.
En marzo passato, sempre a Vertientes, è morta una donna dopo essere stata aggredita dal suo compagno, un evento confermato da CiberCuba con i familiari della vittima. María de los Ángeles Boyce Pereira, di 56 anni e con disabilità intellettiva, ha perso la vita a causa di un pestaggio e di una ferita da arma bianca inflitti dal marito, nella sua abitazione nel quartiere Piñerúa.
A inizio di questo mese, le piattaforme hanno verificato due femminicidi nelle province di La Habana e Granma, che hanno portato a 35 i crimini per motivi di genere nel paese.
Sono stati confermati 12 tentativi, contro nove donne, una donna trans e due ragazze. Questi fatti si sono verificati nei comuni delle province di La Habana (senza precisare quale), Mayabeque (comune di Güines), Matanzas (Matanzas e Cárdenas), Villa Clara (Remedios), Ciego de Ávila (Ciego de Ávila), Camagüey (Camagüey), Granma (Guisa), Santiago di Cuba (Santiago di Cuba) e Holguín (Holguín). Attualmente si stanno indagando un caso a Guantánamo e un altro a Villa Clara.
Le cifre evidenziano la grave crisi di violenza nella società cubana e l'assenza di protocolli efficaci di protezione verso le donne.
Desde 2019 -anno in cui YSTCC e OGAT hanno iniziato il subregistro dei femminicidi a Cuba- fino al 1° ottobre 2025, hanno documentato 300 casi di violenza estrema di genere, con dati raccolti attraverso denunce pubbliche, testimonianze familiari, conferme con persone vicine alle vittime e il monitoraggio dei social media. Queste cifre rappresentano solo un subregistro degli eventi reali di violenza contro le donne che persistono nel paese, poiché il governo non pubblica statistiche ufficiali aggiornate su questi fatti.
Ambi i gruppi hanno insistito sull'urgenza che lo Stato implementi politiche pubbliche efficaci per la prevenzione, l'assistenza e la riparazione delle vittime, realizzi campagne di sensibilizzazione e riconosca legalmente il femminicidio come figura penale.
Le organizzazioni hanno anche sostenuto la creazione di rifugi sicuri per donne in situazioni di rischio, la formazione della polizia, del sistema giudiziario e del personale sanitario nella gestione delle vittime, e la rieducazione degli uomini aggressori recidivi.
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