CUPET incolpa il “blocco” per la scarsità di carburante a Cuba e critica coloro che incolpano il governo

CUPET attribuisce all'embargo la crisi del carburante e i blackout a Cuba, mentre riceve petrolio dai suoi alleati. Le manifestazioni a Baire riflettono il malcontento per la mancanza di risorse essenziali.


La compagnia petrolifera statale CUPET ha attribuito al “blocco” la carenza di carburante a Cuba e critica coloro che incolpano il governo.

Sulla sua pagina social l'azienda ha diffuso un frammento dell'intervento della deputata del regime Dayana Beyra Fernández, direttrice generale della Raffineria di Petrolio "Ñico López", in cui attribuisce i blackout al blocco.

"Vediamo una scarsità di carburante, vediamo blackout, e alcuni increduli attribuiscono i problemi che abbiamo alla gestione interna, ma c'è il blocco", ha detto la funzionaria governativa, che ha preso le distanze da qualsiasi cattiva gestione del governo.

Se parliamo del nostro sistema elettroenergetico, il blocco è ancora più crudele: rifiuto di vendere pezzi di ricambio alle nostre termoelettriche, tecnici stranieri costretti a non venire a mettere in funzione tecnologia nel nostro paese, asfissia, chiusura del finanziamento esterno, tra l'altro,” aggiunse in tono bellicoso.

E nella consueta linea di propaganda del regime, ha esortato gli Stati Uniti a derogare le leggi dell'embargo: “E se non fa così tanto danno come ci dicono, perché non lo tolgono? Vediamo se i suoi effetti hanno davvero un impatto negativo o no”, ha dichiarato.

Pese al fatto che il governo cubano incolpi gli Stati Uniti per la situazione elektroenergetica nell'isola, riceve combustibile da alleati come il Messico, che ha triplicato negli ultimi quattro mesi le sue spedizioni di petrolio.

I prolungati blackout elettrici uniti alla scarsità di cibo e acqua potabile, hanno scatenato manifestazioni giovedì sera a Baire, nel comune di Contramaestre, una dimostrazione dell’insoddisfazione generale che provano i cubani.

Domande frequenti sulla crisi del carburante e sui blackout a Cuba

Perché CUPET incolpa il "blocco" per la scarsità di carburante a Cuba?

CUPET, la compagnia petrolifera statale cubana, incolpa il "blocco" statunitense per la scarsità di carburante a Cuba, sostenendo che questa politica impedisce l'acquisto di pezzi di ricambio e costringe i tecnici stranieri a non lavorare nel paese. L'azienda afferma che queste restrizioni influiscono direttamente sul sistema elettroenergetico, aggravando i blackout. Il governo cubano utilizza il "blocco" come giustificazione per la crisi energetica, senza assumersi la responsabilità per la gestione interna.

Come hanno reagito i cittadini cubani di fronte ai blackout prolungati?

Di fronte ai black-out prolungati, i cittadini cubani hanno manifestato un profondo malcontento. Proteste e manifestazioni si sono svolte in diverse regioni del paese, riflettendo la frustrazione della popolazione di fronte alla mancanza di elettricità, cibo e acqua potabile. Questi black-out, che a volte superano le 24 ore, hanno spinto molti a mettere in discussione l'operato del governo e a chiedere soluzioni immediate.

Quali azioni ha intrapreso il governo cubano per risolvere la crisi energetica?

Il governo cubano ha cercato di giustificare la crisi energetica incolpando l'embargo statunitense e i problemi logistici, senza offrire soluzioni strutturali efficaci. Nonostante riceva combustibile da paesi alleati come il Messico, non è riuscito a stabilizzare l'approvvigionamento elettrico. Le misure annunciate, come l'inserimento di parchi solari, sono insufficienti di fronte all'entità del deficit energetico. La popolazione continua a fronteggiare blackout prolungati senza prospettive chiare di miglioramento.

Qual è l'impatto dell'embargo statunitense sulla crisi energetica di Cuba?

L'embargo statunitense è indicato dal governo cubano come una delle principali cause della crisi energetica, sostenendo che limita l'accesso a pezzi di ricambio, assistenza tecnica e finanziamenti internazionali. Tuttavia, la crisi è anche dovuta a una cattiva gestione interna, alla mancanza di investimenti in infrastrutture e alla corruzione. Molti cubani credono che il governo utilizzi l'embargo come scusa per non assumersi la responsabilità di una pianificazione energetica deficitaria.

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Redazione di CiberCuba

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