Apagón generale a Cuba entra nel suo secondo giorno senza essere completamente ripristinato

Il Ministero dell'Energia e delle Miniere ha riportato la reintegrazione di cinque blocchi delle centrali termoelettriche di Santa Cruz, Mariel, Nuevitas e Céspedes.

Apagón a Cuba (Immagine di riferimento)Foto © CiberCuba / Sora

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Cuba vive questo giovedì una situazione limite: il blackout nazionale si protrae per il secondo giorno consecutivo, con migliaia di persone senza elettricità e costrette a sopravvivere al buio, senza refrigerazione per gli alimenti, ospedali sotto pressione e la connessione digitale praticamente paralizzata.

Nelle ultime ore, le autorità hanno annunciato progressi minimi.

L'ultimo comunicato del Ministero dell'Energia e delle Miniere ha annunciato l'entrata in funzione dell'Unità 3 della centrale termoelettrica Céspedes.

Captura da Facebook / Ministero dell'Energia e delle Miniere di Cuba

In precedenza, ha riportato la reintegrazione dell'Unità 5 di Nuevitas, dei motori del Mariel, di due blocchi di Santa Cruz, dell'Unità 8 del Mariel e delle centrali di Energas a Varadero e Boca di Jaruco.

Captura di Facebook / Ministero dell'Energia e delle Miniere di Cuba

A L'Avana, l'Empresa Eléctrica ha indicato che, fino alle 5:00, sono state riattivate 18 sottostazioni e 208 circuiti di distribuzione, il che rappresenta il 73 % della città e un totale di 628.861 clienti.

Captura di Facebook / Empresa Elettrica de La Habana

Ha anche assicurato che 41 ospedali e otto sistemi di approvvigionamento idrico fondamentali sono già dotati di energia, sebbene migliaia di cubani continuino ad aspettare.

Il primo ministro Manuel Marrero Cruz ha cercato di trasmettere ottimismo da X, affermando che si erano riusciti a recuperare 500 MW e che si sta lavorando per riattivare la centrale Antonio Guiteras, oltre a rafforzare il microsistema di Camagüey per incorporare il blocco 6 di Nuevitas.

A alle 22:00 di mercoledì, appena poco più del 5 % della domanda nazionale aveva elettricità.

La Unión Eléctrica (UNE) ha rivelato quindi che in quel momento si sostenevano più di 200 MW in microsistemi elettrici distribuiti in diverse province, destinati principalmente a garantire il funzionamento di ospedali, panifici e pompaggio dell'acqua.

Prima del collasso, la UNE aveva avvertito in una nota che la situazione del SEN era critica.

Un modello di crolli

Il disastro è iniziato alle 9:14 di mercoledì, quando la centrale termoelettrica Antonio Guiteras, la più grande del paese, è uscita inaspettatamente dal servizio, provocando il crollo totale del Sistema Elettrico Nazionale (SEN).

La Unión Eléctrica (UNE) si è limitata a pubblicare un breve messaggio su Facebook: "9:14 am. Interruzione del Sistema Elettroenergetico Nazionale a seguito di un'imprevista uscita della CTE Antonio Guiteras. Continueremo a informare".

Este è già il quinto blackout nazionale in meno di un anno, una cifra che svela l'entità della crisi strutturale.

A ottobre e dicembre del 2024, guasti nella stessa Guiteras provocarono blackout generali; a novembre, l'uragano Rafael mise fuori uso il SEN; e a marzo di quest'anno, un guasto nella sottostazione di Diezmero ha nuovamente lasciato tutto il paese senza servizio.

Circa un mese fa, il 7 settembre, un guasto nella linea di 220 kV Nuevitas-Tunas ha lasciato senza elettricità tutto l'oriente, da Las Tunas a Guantánamo.

E settimane prima, La Habana ha subito due black out generali consecutivi: uno ad agosto a causa di un guasto nella sottostazione Naranjito, che ha interessato 14 dei suoi 15 municipi, e l'altro a luglio, presumibilmente provocato da un'esplosione elettrica che ha attivato diverse sottostazioni ad alta tensione.

Un paese al buio

La tragedia non è solo tecnica, ma politica. Il collasso elettrico espone, ancora una volta, l'assoluta incapacità del regime cubano di garantire un servizio basilare.

Nonostante decenni di promesse e presunti investimenti, il paese dipende da un sistema obsoleto, fragile e al limite del collasso permanente, che trascina l'intera isola ogni volta che una delle sue strutture critiche esce di servizio.

Il risultato di questa catena di disastri è un paese immerso nell'oscurità, dove la vita quotidiana diventa insostenibile e il futuro appare sempre più incerto.

L'incapacità del regime di garantire l'approvvigionamento elettrico non è più solo un guasto tecnico: è un fallimento politico e umano che condanna milioni di cubani alla precarietà più assoluta.

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Redazione di CiberCuba

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