Il presentatore di Con Filo si lamenta della presunta mancanza di risorse per il programma: “Ogni volta di meno”

Michel Torres si lamenta della mancanza di risorse nel suo programma statale e lancia accuse contro i creatori di contenuti indipendenti e i critici del governo.

Presentatori di Con FiloFoto © Facebook Michel E. Torres Corona

Il portavoce ufficiale Michel E. Torres Corona, conduttore del programma Con Filo, si è lamentato di una presunta mancanza di risorse che influisce sulla realizzazione del suo progetto e ha attaccato i cubani che esprimono le loro insoddisfazioni sui social media dell'opposizione.

Con Filo è uno spazio finanziato dallo Stato, trasmesso dalla televisione nazionale e con accesso privilegiato a risorse tecniche. Tuttavia, Torres si presenta come una vittima della precarietà: “ogni volta si fa con meno risorse”, ha scritto sul suo profilo Facebook.

Facebook Michel Torres

Cosa ha messo a disagio il presentatore di Con Filo?

Il recente post di Michel Torres è un invito affinché le persone ascoltino il suo programma, ma non lo fa con sottigliezze, bensì con un tono inquisitorio contro il giornalismo indipendente e il pensiero critico non allineato con la narrativa statale.

Fin dall'inizio del suo testo, si scaglia contro l'aumento degli spazi di dibattito su Cuba sui social media. Si oppone ai creatori di contenuti che, con meno risorse rispetto a lui, raggiungono pubblici più ampi e influenzano l'opinione pubblica in modo efficace.

“Ultimamente abbondano i podcast e i talk show sui social media riguardo a diversi aspetti di Cuba”, ha scritto, facendo riferimento a progetti alternativi, dentro e fuori l'isola. Secondo il portavoce, questi spazi diffondono “versioni piuttosto distorte” della storia, dei media e dell'economia del paese.

Torres non solo discredita queste voci, ma le accusa direttamente di operare sotto interessi stranieri: “Alcuni di questi ‘programmi digitali’ sono finanziati con promozione, monetizzando il numero di follower; altri... beh, ricevono denaro da ambasciate, da ‘organizzazioni non governative’, insomma...”.

Questa affermazione, ricorrente nel discorso del governo cubano, mira ad equiparare ogni critica pubblica a una presunta cospirazione dagli Stati Uniti o dall'Europa, negando la legittimità del malcontento cittadino o di analisi indipendenti basate su dati ufficiali.

Dentro della Rivoluzione tutto, ma contro la Rivoluzione...

Nel suo post, stabilisce anche una divisione ideologica esclusiva. Ammette che “gli spazi critici e in discussione, di polemica tra rivoluzionari, per e a favore del socialismo, non abbondano”, ma respinge categoricamente qualsiasi partecipazione critica nei media indipendenti.

“Io sono scontento e insoddisfatto di molte cose, ma non le dirò lì dove le mie parole possano servire affinché i nemici della Rivoluzione possano monetizzare, dove i miei argomenti contribuiscano solo al loro affare, alla loro agenda. Mi darebbe orticaria,” ha affermato.

Il portavoce si presenta come un critico del sistema, ma solo entro i margini accettabili per il regime, assumendo una superiorità morale che invalida altre forme di critica.

“Dobbiamo essere i critici, i sovversivi, i contestatori, coloro che polemizzano,” sottolinea. Tuttavia, questa polemica è valida purché avvenga sotto il controllo statale, come impone la politica culturale cubana: "Dentro la Rivoluzione tutto, contro la Rivoluzione niente".

Michel E. Torres Corona di tanto in tanto si fa la vittima

La narrativa di precarietà, quella secondo cui "hanno sempre meno risorse" per realizzare un programma di grande portata, è una strategia ricorrente di questo comunicatore. Il caso più recente è stato durante una diretta di La Correspondencia, lo spazio digitale del programma.

Godetevela perché potrebbe essere l'ultima”, ha detto tra risate Michel Torres. In questo caso si riferiva alle restrizioni di ETECSA che limitano le ricariche mobili in pesos cubani. “Dovremo analizzare, con la recente notizia, come potremo fare”, ha aggiunto con tono sarcastico, senza fare riferimento al evidente sostegno statale che ricevono.

La scena ha suscitato rifiuto tra molti utenti sui social media. "Per questo motivo sono stati ridotti i dati, per non vedere la spazzatura che è Con Filo", ha commentato un internauta indignato.

Michel Torres insiste nel presentarsi come un comunicatore disarmato, che si ingegna per combattere la scarsità a Cuba, ma le sue parole e la sua piattaforma rivelano l'opposto. Gode di uno spazio privilegiato, finanziato con fondi pubblici, protetto dalla narrativa ufficiale e sostenuto da un sistema che silenzia coloro che la pensano diversamente.

La sua insistenza nel screditare i creatori di contenuto indipendenti dimostra come a Cuba non manchino le risorse per la propaganda, ma gli spazi autentici per la libertà di espressione.

Domande frequenti sul programma "Con Filo" e il suo contesto a Cuba

Perché Michel E. Torres Corona si lamenta della mancanza di risorse per "Con Filo"?

Michel E. Torres Corona si lamenta una presunta mancanza di risorse per la produzione del programma "Con Filo", nonostante sia finanziato dallo Stato e abbia accesso privilegiato a risorse tecniche. Le sue dichiarazioni sono state viste come un tentativo di vittimizzazione e hanno suscitato rifiuto tra gli utenti dei social network.

Come giustifica Michel Torres il malcontento a Cuba e la sua critica verso i media indipendenti?

Michel Torres riconosce che ci sono ragioni legittime per protestare a Cuba, ma discredita le voci critiche nei media indipendenti, accusandole di operare per interessi stranieri. Secondo lui, è valido criticare entro i margini del regime, ma non in spazi che considera controrivoluzionari.

Qual è l'impatto delle nuove misure di ETECSA su programmi come "Con Filo"?

Le nuove restrizioni di ETECSA, che limitano le ricariche mobili in pesos cubani, sono state menzionate sarcasticamente da Michel Torres, suggerendo che potrebbero influenzare la trasmissione di "Con Filo". Queste misure rendono l'accesso a Internet più costoso, il che ha generato critiche al regime per l'aumento della disuguaglianza economica.

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