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In mezzo alla profonda crisi monetaria e di connessione a Cuba provocata dal suo aumento tariffario, ETECSA ha lanciato nuove offerte di ricariche internazionali che nascondono una realtà allarmante: l'azienda statale delle telecomunicazioni sta valutando il dollaro a meno di 25 pesos cubani (CUP), nonostante nel mercato informale superi i 375 CUP.
La strategia, vigente su piattaforme come Mobile Recharge, si traduce in un cambio di valuta fittizio che moltiplica i guadagni dello Stato a scapito degli emigrati e degli utenti nazionali.
Queste offerte, presentate come una “promozione speciale” per la Festa del Papà (dal 9 al 15 giugno), offrono pacchetti dati da 25 a 125 GB, accompagnati da accesso illimitato a Internet tra mezzanotte e le 7:00 del mattino.
Tuttavia, il costo di queste ricariche e il valore ricevuto a Cuba rivelano un radicale squilibrio economico.
Ad esempio:
- Una ricarica di €21.45 fornisce solo 500 CUP, il che implica un tasso di cambio di 23.3 CUP per euro.
- Una ricarica di €107.15 fornisce 2.500 CUP, equivalente a 23,3 CUP per euro.
- L'offerta “premium” per la Festa del Papà consente di ricaricare 1.500 CUP per 65,99 USD, il che equivale a 22,7 CUP per dollaro.
In contrasto, questo lunedì 9 giugno, il tasso di cambio nel mercato informale cubano è:
- USD = 375 CUP
- EUR = 400 CUP
- MLC = 262,5 CUP
ciò che ETECSA fornisce rappresenta meno del 7% del valore reale del denaro inviato dall'estero.
Una disparità che indigna
I social media sono stati il palcoscenico dell'indignazione.
Gli utenti denunciano che l'offerta non è solo economicamente abusiva, ma funziona anche come un ricatto emotivo: approfittare di una data sensibile come la Festa del Papà per incoraggiare gli emigrati a pagare tariffe gonfiate, mentre nell'isola la maggior parte sopravvive con salari in pesos cubani che non consentono un accesso reale a questi servizi.
Come riporta una nota recente di CiberCuba, molti mettono in discussione l’assurdità economica di queste offerte. Un utente ha paragonato: “A Cuba quella offerta costerebbe circa 5 mila CUP, che al cambio informale sarebbero circa 12.5 USD. Ma ETECSA la applica a 22 USD all'estero. Dov'è il guadagno?”.
Il peso, una moneta senza valore ufficiale
Lo che rimane evidente è che il peso cubano non ha più un valore di riferimento reale nel sistema statale. A metà aprile, lo stesso regime ha riconosciuto che il salario medio a Cuba equivale a soli 16 dollari mensili al cambio informale.
Más allá di sotterfugi, la realtà è che il governo non vende dollari né euro alla popolazione attraverso CADECA, eppure, ETECSA continua a calcolare il valore delle ricariche internazionali come se il tasso ufficiale fosse ancora in vigore nell'economia.
Questa manipolazione monetaria ha due effetti chiari: massimizza i ricavi in valuta estera dello Stato cubano e riduce drasticamente il valore fornito agli utenti all'interno dell'isola.
Si tratta, infine, di una forma grottesca e abusiva di estrarre valute dalla diaspora cubana, che non si maschera più neppure con promozioni attraenti né con promesse di connettività.
Modello esaurito e rifiuto crescente
La presidente esecutivo di ETECSA, Tania Velázquez Rodríguez, ha recentemente ammesso che il reddito medio per linea mobile a Cuba è sceso da 133 dollari nel 2018 a soli 31 dollari nel 2024.
La responsabile ha incolpato gli utenti per "frodi" e "sequestri" delle ricariche, ma ha evitato di riconoscere che la base del modello è viziata da un tasso di cambio irrealistico, l'esistenza di un'economia doppia, l'opacità nei conti dell'azienda statale e le crescenti denunce di corruzione tra i suoi dirigenti.
Su momento di maggiore sincerità è avvenuto durante la prima apparizione nel programma Mesa Redonda, dove Velázquez Rodríguez ha giustificato l'aumento delle tariffe affermando che “c'è un mercato al di fuori di Cuba che vuole comunicare con i propri familiari”.
Nel frattempo, sull'isola, i nuovi prezzi nazionali di ETECSA —applicati dopo il cosiddetto "tarifazo" del 30 maggio— hanno anche generato rifiuto, specialmente tra i giovani universitari che hanno denunciato l'esclusione digitale e la disconnessione forzata come risultato diretto di queste politiche.
In questo contesto, le ricariche internazionali di ETECSA non sono più viste come una strategia commerciale, ma come uno strumento estrattivo di abuso istituzionale.
L'azienda ha trasformato una necessità —la connettività— in un affare opaco, sostenuto da un tasso di cambio fittizio che ignora la realtà del paese e penalizza chi ha più bisogno di comunicare.
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