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La riattivazione delle “Tribune Aperte”, il meccanismo di mobilitazione utilizzato da Fidel Castro all'inizio degli anni 2000, sembra prendere nuova linfa nella provincia di Guantánamo, dopo una recente convocazione diffusa dai media statali di quella provincia.
È la Central de Trabajadores de Cuba (CTC) a incaricarsi della “convocazione” al popolo guantanamero a partecipare a una Tribuna Aperta Antimperialista, che si terrà il prossimo 26 febbraio alle 7:00 del mattino nella Plaza de la Revolución Mariana Grajales.
La citazione, come riportato dal quotidiano ufficiale Venceremos, mira a rafforzare l'unità dei cubani a favore della pace, della sovranità e del rifiuto della politica ingerenza e violatrice dei diritti attuata dal governo statunitense.
L'evento vedrà la partecipazione dei lavoratori dei 15 sindacati del territorio, nonché di pionieri, studenti della Federazione degli Studenti della Scuola Secondaria (FEEM) e della Federazione degli Studenti Universitari (FEU), i quali si presenteranno vestiti con i colori della bandiera nazionale.
In un contesto caratterizzato dalla scarsità di carburante, che è stata una delle giustificazioni del regime per spiegare l'occorrenza di blackout prolungati e il deterioramento dei servizi essenziali nel paese, la convocazione include punti di raccolta definiti in diversi Consigli Popolari della città.
Le Tribune Aperte fanno parte della strategia del regime cubano per convocare il popolo nella richiesta di liberazione di Elián González e dei cinque spie detenuti negli Stati Uniti.
Si sono svolti ogni sabato, in tutti i comuni di Cuba, dal dicembre 1999, con il primo nella località di Artemisa, e fino a domenica 12 marzo, quando l'ultimo è stato convocato nel comune guantanamero di Caimanera.
Ogni evento implicava una mobilitazione fin dall'alba, l'uso di centinaia di veicoli, la distribuzione di cibo, maglioni e bandiere, oltre all'infrastruttura di un atto di massa, come palcoscenico, audio e sedie.
La loro realizzazione era un altro modo di indottrinamento, poiché venivano trasmesse in diretta da Cubavisión e ripetevano integralmente in differita su rete nazionale di radio e televisione. Anche quando fu dichiarata l'emergenza elettrica nel secondo semestre del 2004, continuarono a svolgersi. Tra gli oratori, come tra i partecipanti, c'erano spesso bambini e adolescenti.
D'altra parte, il ritorno di questi eventi, quasi 20 anni dopo l'ultimo, si colloca all'interno di altre azioni da parte del regime, tra cui spicca una recente realizzazione di una marcia combattente, in cui la polemica sui numeri di partecipanti forniti dal governo non ha convinto l'opinione pubblica.
I media ufficiali e le persone collegate al regime hanno riportato una partecipazione di oltre 500.000 persone. Tuttavia, un'analisi obiettiva delle immagini disponibili e dei dati tecnici della concentrazione smentisce queste cifre.
Asimismo, i dirigenti cubani hanno avviato una nuova strategia propagandistica denominata "dibattiti di quartiere antimperialisti", promossa dai Comitati di Difesa della Rivoluzione (CDR).
L'obiettivo di questi incontri è deviare la responsabilità della crisi economica e sociale che attraversa il paese, incolpando le sanzioni imposte dagli Stati Uniti, in particolare quelle dell' amministrazione di Donald Trump.
Il primo di questi eventi si è svolto a Hatibonico, nel comune di Caimanera, a Guantánamo.
Domande frequenti sulla riattivazione delle Tribune Aperte a Cuba
Cosa sono le Tribune Aperte a Cuba?
Le Tribune Aperti sono eventi di mobilitazione di massa organizzati dal regime cubano per promuovere la loro ideologia e rafforzare l'unità del popolo contro l'imperialismo, in particolare quello statunitense. Inizialmente, venivano utilizzati per chiedere la liberazione di Elián González e dei cinque spie detenuti negli Stati Uniti all'inizio degli anni 2000.
Perché si stanno riattivando le Tribune Aperte a Guantánamo?
La riattivazione delle Tribunas Abiertas a Guantánamo risponde a una strategia del regime cubano per rafforzare l'unità del popolo a favore della pace e della sovranità, respingendo la politica ingerenziale degli Stati Uniti. Questa convocazione mira a mobilitare la popolazione e deviare l'attenzione dalla crisi economica e sociale che sta affrontando il paese.
Quali critiche ricevono le Tribunas Abiertas nel contesto attuale di Cuba?
Le Tribune Aperte sono state criticate per essere uno strumento di indottrinamento che utilizza risorse considerevoli in un momento in cui il paese affronta una grave crisi economica. I critici ritengono che questi eventi non affrontino le reali necessità del popolo cubano, come la mancanza di cibo, medicinali e il deterioramento dei servizi essenziali.
Come si sta organizzando il trasporto per le Tribunas Abiertas a Guantánamo?
In mezzo alla scarsità di carburante, il regime cubano ha istituito punti di raccolta in diversi Consigli Popolari di Guantánamo per facilitare il trasporto dei partecipanti alle Tribune Aperti. Questa organizzazione mira a garantire una alta partecipazione nonostante le attuali difficoltà logistiche.
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