La resistenza di Maykel Osorbo: Lettera commovente da un carcere cubano di massima sicurezza

La incarcerazione di Maykel Osorbo genera condanne e sostegno internazionale.

Maykel Osorbo (Imagen de Referencia) © Facebook/Maykel Osorbo
Maykel Osorbo (Immagine di Riferimento)Foto © Facebook/Maykel Osorbo

Nel quarto anniversario del Acquartieramento di San Isidro, Maykel Castillo Pérez, conosciuto come Maykel Osorbo, torna a far sentire la sua voce da un carcere di massima sicurezza, dove sta scontando la pena che il regime cubano ha imposto su di lui.

Dal penitenziario Kilo 5 e mezzo di Pinar del Río, l'attivista e artista cubano ha inviato una lettera emozionante rivolta ai suoi amici, compagni di lotta e sostenitori, riaffermando il suo impegno per la libertà e la giustizia a Cuba.

La lettera, consegnata alla sua famiglia durante la visita mensile del 15 novembre scorso, sottolinea la forza e l'ottimismo di Osorbo nonostante le avversità che deve affrontare.

"Cari ed estimati amici: Prima di tutto, non mi considero nemmeno lontanamente un superuomo, solo un essere umano estremamente umile, capace di capire che siamo solo un piccolo soffio di vita nelle mani di un tempo che non si fermerà mai ad aspettarci", scrisse nella missiva.

"Mi mantengo forte e di buon umore", ha aggiunto, chiarendo che il suo spirito rimane intatto nonostante le persecuzioni e le condizioni di isolamento. Inoltre, ha annunciato che presto condividerà nuove canzoni che ha scritto durante la detenzione.

La riflessione nel suo testo prosegue quando afferma che "di fronte a tutto questo che ci circonda ogni minuto, siamo solo una parte efimera di un nulla".

Maykel Osorbo, una delle figure principali del Movimento San Isidro e coautore di "Patria y Vida", è diventato un simbolo di resistenza contro l'autoritarismo sull'isola.

Il suo incarceramento, ampiamente considerato arbitrario, ha suscitato condanne internazionali e ha posto l'attenzione sulla repressione dei dissidenti a Cuba.

Amnesty International lo ha dichiarato prigioniero di coscienza, e diverse organizzazioni per i diritti umani chiedono la sua liberazione immediata.

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