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I governi di Spagna, Francia, Italia, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo hanno firmato una dichiarazione congiunta invitando le autorità venezuelane a pubblicare tutti i verbali delle recenti elezioni presidenziali del 28 luglio.
"Chiediamo alle autorità venezuelane di rendere pubblici al più presto tutti i verbali al fine di garantire la totale trasparenza e integrità del processo elettorale. L'opposizione sottolinea di aver raccolto e pubblicato più dell'80% dei verbali prodotti in ciascun seggio elettorale", ha sottolineato la lettera.
I leader europei hanno espresso grande preoccupazione per la situazione in Venezuela e hanno sottolineato l'importanza della trasparenza e dell'integrità del processo elettorale. “Questa verifica è essenziale per riconoscere la volontà del popolo venezuelano”, hanno spiegato.
Inoltre, la dichiarazione ha condannato qualsiasi arresto o minaccia nei confronti dei leader politici e ha sottolineato l'importanza di rispettare i diritti di manifestazione pacifica e di libertà di riunione del popolo venezuelano.
Infine, i leader europei hanno assicurato che continueranno a monitorare da vicino la situazione in Venezuela e a collaborare con i loro partner per sostenere la democrazia e la pace in quel paese sudamericano.
La dichiarazione congiunta riflette l'impegno della comunità internazionale per la trasparenza elettorale e i diritti umani in Venezuela, una richiesta che cresce tra i governi, le ONG e le organizzazioni internazionali.
La dichiarazione dei sette paesi europei avviene in un contesto di crescente tensione politica in Venezuela. Con il 96,87% dei verbali scrutinati, secondo il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Nicolás Maduro si è riconfermato presidente con il 51,95% dei voti, mentre Edmundo González Urrutia, il candidato dell'opposizione, ha ottenuto il 43,18%.
Tuttavia, l'opposizione ha pubblicato oltre l'80% dei verbali, sostenendo che González Urrutia sia il vero vincitore con il 67,2% dei voti. Questa discrepanza ha provocato una serie di riconoscimenti e rifiuti a livello internazionale.
Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno riconosciuto González Urrutia come il legittimo vincitore delle elezioni, mentre altri paesi della regione, come Argentina, Uruguay, Ecuador e Costa Rica, hanno anch'essi espresso il loro sostegno al candidato dell'opposizione.
Da parte sua, il Centro Carter ha denunciato la mancanza di integrità nelle elezioni, evidenziando problemi significativi in un processo al quale ha inviato osservatori.
La postura dei leader europei si allinea con quella dei paesi del G7, che recentemente hanno espresso la loro solidarietà al popolo venezuelano e alla sua richiesta di trasparenza elettorale. Al contrario, il governante cubano Miguel Díaz-Canel ha difeso Maduro, suscitando critiche sia all'interno che all'esterno di Cuba.
La situazione in Venezuela continua a essere critica, con una comunità internazionale divisa e un paese immerso in una profonda crisi politica. La richiesta di trasparenza e la pubblicazione di tutti i verbali elettorali sono considerate passi essenziali per risolvere l'attuale controversia elettorale e garantire la pace e la democrazia nel paese.
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