Maduro a Kast: “Chi si mette con il Venezuela si secca… e lei può seccarsi rapidamente.”



Nicolás Maduro ha avvertito il presidente eletto del Cile, José Antonio Kast, di "non toccare nemmeno un capello a un venezuelano", dopo averlo accusato di promuovere discorsi contro i migranti del suo paese.

Nicolás Maduro (I) e José Antonio Kast (D)Foto © Collage Facebook/Nicolás Maduro e Wikipedia

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Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha lanciato questo lunedì un duro avvertimento al presidente eletto del Cile, José Antonio Kast, che ha accusato di “attaccare” i migranti venezuelani in mezzo al dibattito politico cileno dopo le recenti elezioni presidenziali.

“Lei potrebbe essere un pinochetista convinto e confesso, ma attenti a non toccare un venezuelano. Attenti! Mi ascolti bene, ha sentito, che chi si mette con il Venezuela si secca… e lei potrebbe seccarsi in fretta, signor Kast”, ha detto Maduro durante il suo programma televisivo Con Maduro+, trasmesso dal canale statale Venezolana de Televisión (VTV), secondo EFE.

Il mandatario ha reagito con tono sfidante alla vittoria elettorale del leader cileno, accusandolo di rappresentare una corrente “nazifascista” in America Latina.

"Sappiamo che il Cile resisterà e prima o poi rinascerà. Come disse Salvador Allende: ritorneranno le grandi alamedas, la speranza certa tradita, sconfiggendo il nazifascismo che pretende di imporsi ancora una volta", affermò.

Le parole di Maduro riaccendono la tensione politica tra Caracas e Santiago, in un contesto di crescente migrazione venezuelana verso il Cono Sur e di critiche da parte di Kast ai governi autoritari della regione.

Il leader cileno, che assumerà la presidenza nelle prossime settimane, ha promesso di inasprire la politica migratoria e rafforzare il controllo delle frontiere, il che ha suscitato preoccupazione a Caracas, che considera queste misure una minaccia per i suoi cittadini.

L'avvertimento di Maduro si aggiunge a un lungo elenco di attriti diplomatici con i governi della regione, in particolare quelli identificati con la destra, ai quali accusa di promuovere una “campagna d'odio” contro i migranti venezuelani.

In maniera simile, Diosdado Cabello, numero due del chavismo e segretario generale del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), ha attribuito al presidente cileno uscente, Gabriel Boric, la vittoria di José Antonio Kast, che ha ricondotto alla sua “debolezza” politica, ha sottolineato EFE.

“Quando si vuole governare nella tiepidezza, quando non si capisce chi l'ha eletto e si governa per le élite, succedono queste cose,” ha detto Cabello in una conferenza stampa trasmessa dalla televisione di stato.

Quando è stato interrogato su un'eventuale espulsione di migranti venezuelani dal Cile, ha assicurato che Caracas li accoglierà "a braccia aperte", sebbene abbia insinuato che Kast obbedirà "al suo padrone", in riferimento al presidente statunitense Donald Trump.

Cabello ha ironizzato sul fatto che il presidente eletto “darà sicuramente il suo tocco personale” alle politiche migratorie, che includono un piano chiamato Escudo Fronterizo, con misure ispirate alle politiche di Trump, come muri, droni, radar e sanzioni per i datori di lavoro che assumono migranti irregolari.

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