Maduro propone una "missione energetica" per sostenere il regime di Díaz-Canel di fronte al crollo elettrico a Cuba



Il dittatore venezuelano ha chiesto all'ALBA di creare una missione internazionale dell'energia per assistere Cuba di fronte alla grave crisi elettrica che paralizza l'isola dalla metà del 2024.

Nicolás MaduroFoto © Facebook/Nicolás Maduro

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Il governante del Venezuela, Nicolás Maduro, ha proposto domenica all'Alleanza Bolivariana dei Popoli della Nostra America (ALBA) di creare una missione internazionale per l'energia e l'elettricità per salvare Cuba –e la sua dittatura– che sta attraversando una delle peggiori crisi energetiche della sua storia recente a causa delle continue rotture nelle sue centrali termiche e della mancanza di combustibile.

Según reportò l'agenzia EFE, Maduro ha annunciato l'iniziativa durante la XXV Cumbre del blocco, trasmessa dal canale statale Venezolana de Televisión, dove ha affermato di aver comunicato ai paesi membri la proposta di creare una “Missione Internazionale di Energia e Elettricità di Sostegno Speciale per il Popolo di Cuba”, ispirata —ha detto— alla storica Missione Miracolo.

Il governante venezuelano ha assicurato che l'obiettivo sarebbe di sostenere “in modo straordinario” l'isola nella sua lotta “contro il blocco e l'impatto su tutti i temi dell'energia e dell'elettricità”, senza fornire dettagli concreti sul tipo di assistenza o sulle risorse coinvolte.

Il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez, ha subito sostenuto la proposta definendola su X come un esempio di “solidarietà e cooperazione tra popoli fratelli”, sottolineando il ruolo dell'ALBA come meccanismo di resistenza di fronte agli Stati Uniti.

Cuba affronta blackout di fino a 20 ore al giorno in diverse regioni del paese a causa dell'obsolescenza delle sue centrali elettriche, della scarsità di valute e della mancanza di manutenzione.

Secondo EFE, esperti indipendenti attribuiscono la crisi a una cattiva gestione statale e a decenni di sottocapitalizzazione strutturale nel sistema elettrico nazionale, interamente controllato dal Governo dal 1959.

Il regime di Miguel Díaz-Canel, da parte sua, attribuisce la responsabilità alle sanzioni statunitensi e al “blocco energetico” di Washington, mentre le proteste per i blackout e la scarsità di cibo si moltiplicano in diverse province.

La proposta di Maduro mira a rafforzare l'alleanza politica ed economica tra Caracas e L'Avana in un momento in cui entrambi i governi affrontano pressioni interne ed esterne, cercando di mostrare coesione regionale di fronte a quella che considerano una "minaccia imperiale".

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