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A Los Angeles, diversi migranti irregolari hanno iniziato a scaricare una nuova applicazione mobile chiamata “Alma”, progettata per avvisare familiari, avvocati e consolati quando una persona viene arrestata da agenti dell'immigrazione negli Stati Uniti.
La nuova ferramenta, disponibile in inglese e spagnolo, invia la posizione esatta della persona detenuta e attiva una catena di aiuto immediato, ha riportato Noticias Tele Mundo.
“Ci sono momenti di angoscia e bisogna essere pronti”, ha raccontato María Medina, un'immigrante che già ce l'ha installata sul suo telefono.
La applicazione è stata promossa dall'organizzazione Salvadoran American Leadership and Educational Fund (SALEF), insieme ad altre associazioni a difesa dei diritti degli immigrati.
I sviluppatori spiegano che "Alma" funziona con un solo pulsante, etichettato come Help Now, che invia immediatamente un avviso ai contatti di emergenza.
L'attivista Juan José Gutiérrez, della Coalizione Diritti Pieni per gli Immigrati, ha denunciato che molte persone detenute dall'ICE sono private del loro diritto a comunicare con un avvocato. “Si sta violando il diritto costituzionale."
"Hanno il diritto di avere accesso a un avvocato se lo richiedono, e attualmente le autorità dell'immigrazione stanno calpestando questo diritto", ha affermato.
Altri leader comunitari, come Gil Cedillo, hanno sottolineato che l'applicazione offre “pace e protezione per le famiglie e la comunità”, soprattutto in un momento di aumento di raid e deportazioni in tutto il paese.
Per molti migranti, "Alma" rappresenta uno strumento di resistenza e organizzazione di fronte all'incertezza.
“Non è la soluzione totale a ciò che stiamo vivendo, ma è comunque una risorsa in più per rimanere vigili”, ha detto Víctor Galindo, che era stato arrestato in un'operazione precedente e ora utilizza l'applicazione come misura preventiva.
Le organizzazioni promotrici di “Alma” sperano che lo strumento si diffonda tra gli immigrati, con l'obiettivo che nessuno affronti da solo un arresto e che siano rispettati i diritti fondamentali durante le procedure di immigrazione.
In tal senso, un sviluppatore ha citato in giudizio il governo di Trump per aver fatto pressione su Apple per rimuovere un'app che notificava operazioni dell'ICE, in un caso che riaccende il dibattito sulla libertà digitale e la censura.
La aplikation ICEBlock, progettata per avvisare gli utenti sulla presenza di agenti dell'immigrazione negli Stati Uniti, è stata rimossa dall'App Store dopo che l'amministrazione di Donald Trump ha fatto pressione su Apple per eliminarla.
Secondo quanto rivelato da The New York Times, il creatore dell'app, Joshua Aaron, ha intentato una causa contro alti funzionari del governo statunitense, accusandoli di aver costretto Apple e di aver violato il suo diritto alla libertà di espressione e alla creazione di strumenti digitali.
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