José Daniel Ferrer chiede a Trump di non chiudere Radio e TV Martí: "Sono di vitale importanza per la nostra lotta."

L'oppositore ha esortato Trump a mantenere Radio e TV Martí, sottolineando il loro ruolo cruciale nella lotta per la democrazia a Cuba e avvertendo che la loro chiusura avvantaggerebbe il regime castrista.

José Daniel Ferrer difende Radio e TV MartíFoto © Facebook / José Daniel Ferrer e X / Normando Hernández

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Il leader dell'opposizione cubana, José Daniel Ferrer, ha chiesto lunedì al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di non chiudere Radio y Televisión Martí, sostenendo che questo mezzo è fondamentale per la lotta per la democrazia a Cuba.

A través di un post sulla sua pagina di X, Ferrer ha sottolineato l'importanza di queste piattaforme per l'opposizione pacifica, il giornalismo indipendente e i prigionieri politici.

Radio y Televisión Martí sono un simbolo necessario e inseparabile della causa a favore della libertà e della democrazia a Cuba. Trascendono le nostre frontiere geografiche. Sono di vitale importanza per la nostra lotta per una Cuba Libera, Democratica, amica degli Stati Uniti e di tutto l'Occidente", scrisse.

Ferrer ha sottolineato che, sebbene possa essere necessaria una ristrutturazione per migliorare il suo raggio d'azione e la sua efficacia, la sua totale scomparsa sarebbe un duro colpo per l'opposizione cubana e avvantaggerebbe la propaganda del regime castrista.

"Una sua totale assenza avvantaggerebbe eccessivamente il discorso e la propaganda del regime comunista cubano e dei mezzi antidemocratici sempre più presenti nel nostro continente, come Russia Today, CGTN (Cina), HispanTV (Iran) e Telesur (Venezuela)", ha sottolineato.

L'oppositore ha anche ricordato che questi mezzi sono stati creati grazie all'impegno dell'imprenditore Jorge Mas Canosa e alla determinazione dell'ex presidente Ronald Reagan, sottolineando che un solo giorno senza la loro trasmissione rappresenterebbe una vittoria per i comunisti a Cuba e nel continente.

Per Ferrer, la continuità di Radio e TV Martí è cruciale per i cubani che cercano di informarsi al di fuori del controllo statale.

Su richiesta a Trump acquista rilevanza in un momento in cui, dopo un'ordinanza del presidente, ha preso avvio un massiccio taglio delle operazioni dell'Agenzia degli Stati Uniti per i Media Globali (USAGM), ente che supervisiona Radio e TV Martí, così come Voice of America e altri media finanziati dal governo statunitense.

Con questa dichiarazione, Ferrer cerca di mobilitare supporto per evitare qualsiasi decisione che implichi la chiusura o la riduzione di Radio y TV Martí, esortando l'amministrazione americana a continuare il suo sostegno a questi media.

Per parte sua, la congresista cubano-americana María Elvira Salazar ha espresso nel suo profilo su X che Radio Martí è stata fondamentale per contrastare la propaganda del regime di Castro e Díaz-Canel.

"Ment mentre i programmi e le agenzie del Governo federale si ristrutturano, continuerò a lavorare con il presidente Trump per garantire che il popolo cubano abbia accesso a notizie senza censura, come merita e necessita", ha affermato.

La gestione di Donald Trump ha avviato un taglio massiccio nelle operazioni della USAGM, in conformità con l'ordine esecutivo firmato il 14 marzo 2025, intitolato "Continuando la Riduzione della Burocrazia Federale", il cui obiettivo è ridurre drasticamente la struttura delle agenzie governative.

In ottemperanza a questa direttiva, la USAGM ha iniziato a eliminare componenti e funzioni non statutarie, riducendo il proprio personale al minimo richiesto dalla legge, e di conseguenza, gran parte del personale, incluse le sue filiali, è stata messa in licenza amministrativa retribuita a partire dall'ultimo sabato, fino a nuovo avviso.

Le operazioni di Radio y TV Martí, così come di altri media, sono state paralizzate da sabato, dopo l'annuncio dell'ordine di Trump.

Questa domenica sono iniziati i licenziamenti in Radio y TV Martí, come confermato sui suoi social dal giornalista Roberto Céspedes, ex collaboratore della USAGM. Secondo quanto riportato nel suo post, tutti i contrattisti dell'Ufficio delle Trasmissioni verso Cuba hanno ricevuto un'e-mail che li informava di dover cessare immediatamente le loro funzioni.

Domande frequenti sulla situazione di Radio e TV Martí e la lotta per la democrazia a Cuba

Perché José Daniel Ferrer considera vitale Radio e TV Martí per Cuba?

José Daniel Ferrer considera che Radio e TV Martí siano fondamentali per la lotta per la democrazia a Cuba perché forniscono informazioni senza censura ai cubani, contrastando la propaganda del regime castrista. Ferrer afferma che la loro scomparsa avvantaggerebbe il discorso del regime comunista cubano e altri mezzi antidemocratici come Russia Today e Telesur.

Qual è la posizione della Fondazione Nazionale Cubano Americana sullo chiusura di Radio Martí?

La Fundación Nazionale Cubano Americana (FNCA) ha espresso la sua profonda preoccupazione per il taglio dei fondi che minaccia il funzionamento di Radio Martí. La FNCA ritiene che la chiusura di Radio Martí avvantaggerebbe il regime cubano e ha esortato il presidente Trump a ripristinare i fondi affinché il mezzo continui a essere una fonte vitale di informazione per il popolo cubano.

Quale impatto avrebbe la chiusura di Radio e TV Martí sull'opposizione cubana?

La chiusura di Radio e TV Martí sarebbe un duro colpo per l'opposizione cubana, secondo José Daniel Ferrer. La scomparsa di questi mezzi renderebbe più difficile la diffusione di informazioni indipendenti e rafforzerebbe la propaganda del regime cubano, limitando l'accesso dei cubani a notizie senza censura e indebolendo le voci della dissidenza.

Quali misure propone il senatore Rick Scott contro il regime cubano?

Il senatore Rick Scott propone di inasprire le sanzioni contro il regime cubano, inclusa la reintroduzione di sanzioni e la restrizione di visti per le persone che sostengono il regime. Scott considera che il regime cubano rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e sostiene di mantenere Cuba nella Lista degli Stati Sponsorizzatori del Terrorismo.

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Redazione di CiberCuba

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