La Fiscalía Generale della Repubblica di Cuba (FGR) ha recentemente svolto la sua riunione annuale per il 2024, un incontro in cui la macchina legale e repressiva del regime cubano si è congratulata per la diminuzione nell'esodo dei pubblici ministeri.
“Anche se tratta ancora di un risultato insufficiente, si raggiunge il 76% di completamento del personale. Questo significa un fatto di contenimento dell'esodo di questo personale”, ha indicato nella sua intervista il vicepresidente Salvador Valdés Mesa.
Il reportage del Noticiero della Televisione Cubana (NTV) ha anche raccolto le parole del dirigente, celebrando che i dati indicavano "un leggero miglioramento rispetto all'anno precedente 2023".
"È positiva la relazione tra i lavoratori che entrano e quelli che escono dal sistema, e si sono diversificate le fonti di incorporazione all'organo", ha concluso il vicepresidente.
Presieduto dal governante Miguel Díaz-Canel insieme al primo ministro Manuel Marrero Cruz e Roberto Morales Ojeda, segretario di Organizzazione del Comitato Centrale del Partito Comunista, l'incontro ha ancora una volta dimostrato la subordinazione dell'organismo e del ministero della Giustizia (MINJUS) al potere del regime totalitario.
La Fiscalía, che in passato aveva espresso preoccupazione per la diminuzione del personale e l'esodo di funzionari, si è congratulata per aver contenuto un'emorragia che è coincisa con l'aumento della repressione a Cuba dopo l'11J e la crisi migratoria scatenata da allora.
Crisis dei fiscali a Cuba e l'impatto dell'esodo
Nonostante l'ottimismo del governo, la crisi nella retention dei pubblici ministeri ha raggiunto tale magnitudine che sono suonate le allarmanti nel regime cubano, sempre bisognoso di funzionari che mascherino la repressione nell'intreccio legale creato a tal fine.
En Ciego de Ávila, ad esempio, tra il 2022 e il 2023 si sono registrate 28 dimissioni di pubblici ministeri, superando le 22 avvenute nei cinque anni precedenti. Questa situazione ha lasciato la Procura Provinciale operare con poco più della metà del personale necessario per coprire i 10 comuni della regione.
Di fronte a questo scenario, il regime ha proposto misure come l'anticipo della laurea per gli studenti di Giurisprudenza e il riconoscimento delle prestazioni dei giovani diplomati in Tecnico Medio in Giurisprudenza per coprire i posti vacanti esistenti.
Deserzioni di alti funzionari giudiziari
L'ordine non colpisce solo i pubblici ministeri, ma anche alti funzionari del sistema giudiziario.
Un caso emblematico è quello del giudice Melody González Pedraza, che dopo aver condannato quattro giovani per "attentato" nel 2022, ha richiesto asilo politico all'Aeroporto Internazionale di Tampa, Florida, nel maggio del 2024.
Nonostante fosse arrivata con un Parole Humanitario, le autorità statunitensi le negarono l'ingresso a causa del suo trascorso a Cuba, costringendola a chiedere asilo e a fronteggiare un procedimento legale nel territorio statunitense.
Un altro caso rilevante è quello di Rosabel Roca Sampedro, procuratrice del Tribunale Municipale di Camagüey, nota per il suo coinvolgimento nei processi contro i manifestanti dell'11 luglio 2021.
Roca Sampedro è emigrato in Messico e, da lì, ha richiesto un visto per entrare negli Stati Uniti tramite l'applicazione CBPOne. Il suo passato repressivo ha sollevato controversie riguardo al suo tentativo di stabilirsi nel territorio statunitense.
Futuro della “giustizia rivoluzionaria” a Cuba
In risposta alla crisi di esodo di pubblici ministeri e giudici, le autorità cubane hanno cercato di sottolineare l'impegno dei professionisti che rimangono nel paese.
Un video filtrato nel 2018 ha mostrato il presidente del Tribunale Supremo Popolare, Rubén Remigio Ferro, dichiarando la lealtà dei giudici alla "rivoluzione" e al Partito Comunista sopra ogni cosa, evidenziando la mancanza di indipendenza giudiziaria a Cuba.
Sei anni dopo, durante un incontro tenutosi ad Artemisa, Remigio Ferro ha sottolineato le espressioni di unità e vocazione dei giudici e dei lavoratori, enfatizzando la loro volontà di continuare nei loro posti nonostante le avversità.
Tuttavia, la realtà mostra una tendenza costante alla fuoriuscita di professionisti del settore giudiziario, il che pone sfide significative per il sistema della cosiddetta "giustizia rivoluzionaria" a Cuba, un'entelechia caratterizzata dalla mancanza di indipendenza giudiziaria e dalla subordinazione della giustizia al potere del regime comunista totalitario.
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