Disidente cubano chiede processi e la massima pena per i responsabili delle disgrazie di Cuba



Il dissidente Jorge Miyar "El Gussi" chiede processi giusti e pene massime per i leader cubani responsabili di decenni di sofferenza, sottolineando l'importanza delle prove e delle testimonianze nei futuri procedimenti.

Jorge Miyar "El Gussi"Foto © Youtube, intervista CiberCuba

Il dissidente cubano Jorge Miyar “El Gussi” ha lanciato una delle condanne più dure contro la cupola del potere dell'Isola durante un'intervista concessa alla giornalista Tania Costa, nella quale ha richiesto processi giusti e l'applicazione della pena massima contro coloro che considera responsabili diretti di decenni di sofferenza del popolo cubano.

In un frammento del dialogo, El Gussi ha affermato che i principali dirigenti del regime “si meritano la peggiore delle sorti” per aver tenuto in prigione dissidenti politici e per aver rovinato la vita di milioni di cubani per generazioni. “Tutti coloro che hanno il sangue sulle mani, tutti coloro che hanno avuto a che fare con la morte di cubani in un modo o nell'altro, devono pagare”, ha dichiarato.

Al riferirsi direttamente al governante Miguel Díaz-Canel, così come a Raúl Castro e ai generali più in vista dell'apparato repressivo, l'oppositore ha sostenuto che dovrebbero affrontare processi giudiziari una volta che ci sia un cambiamento politico a Cuba. Tuttavia, ha sottolineato che questi processi non dovrebbero essere sommari né arbitrari. “Devono essere processi con prove, con evidenze, con testimoni, che dimostrino realmente la loro responsabilità”, ha affermato.

El Gussi ha chiarito di credere nell'applicazione della pena massima per i principali colpevoli delle disgrazie cubane, sebbene abbia riconosciuto di non sapere quale quadro legale potrebbe essere applicato in uno scenario di transizione. In ogni caso, ha insistito sul fatto che la sanzione dovrebbe essere “la pena massima prevista dalla legge”.

Le dichiarazioni fanno parte di una forte denuncia contro la dittatura a Cuba, in un contesto caratterizzato dall'aumento della repressione, dall'incarcerazione di oppositori e dal crescente malcontento sociale sia all'interno che all'esterno dell'Isola. Per il dissidente, la giustizia futura non può basarsi sulla vendetta, ma sulla verità e sulla responsabilità penale di coloro che, a suo avviso, “hanno condannato un intero paese alla fame, alla paura e all'esilio”.

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Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.

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