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Un cittadino cubano con un lungo passato criminale è stato arrestato a West Palm Beach, Florida, nonostante avesse ricevuto un ordine di espulsione 25 anni fa.
La detenzione è stata confermata da Jeffrey Dinise, capo del Settore di Miami della Patrulla Fronteriza degli Stati Uniti, il quale ha assicurato che l'individuo si trovava illegalmente nel paese mentre accumulava reati gravi.
Secondo quanto riportato da Dinise sui social X, agenti della stazione di West Palm Beach, in coordinamento con la Polizia Stradale della Florida, hanno arrestato il cubano, indicato come un “criminale recidivo”.
Il suo dossier include accuse di furto con scasso, assalto e aggressione, sottrazione di oltre 100 mila dollari e il sequestro di un minore, secondo le autorità federali.
Nonostante fosse stato formalmente ordinato di lasciare gli Stati Uniti nel 2000, l'uomo ha continuato a vivere nel paese in modo illegale e, secondo il rapporto ufficiale, ha continuato a violare la legge per oltre due decenni.
Le autorità non hanno rivelato la sua identità, ma hanno diffuso la sua immagine come parte di quelle che definiscono azioni di "tolleranza zero" contro stranieri con precedenti penali.
“Le alleanze tra agenzie federali, statali e locali sono solide. L'attività illegale non sarà tollerata”, ha affermato Dinise, sottolineando che l'obiettivo di queste operazioni è rimuovere dalle strade le persone considerate pericolose e rafforzare la sicurezza nelle comunità.
L'arresto avviene a pochi giorni dopo che la Patrulla Fronteriza ha riportato la detenzione nel sud della Florida di una cubana condannata per omicidio colposo, che aveva scontato 15 anni in un penitenziario statale e aveva anche eluso un ordine di deportazione.
Entrambi i casi sono stati presentati pubblicamente dalle autorità come esempi del inasprimento delle azioni migratorie contro gli stranieri con precedenti penali.
Questi arresti si inseriscono nell'offensiva promossa dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale e attuata insieme all'ICE e ad altre agenzie federali, in un contesto di maggiore pressione migratoria e di applicazione rigorosa delle leggi.
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