Luis Alberto García denuncia il trionfalismo e le menzogne clamorose del governo riguardo ai blackout



L'attore ha messo in discussione il discorso ufficiale, che cerca di presentare il paese come un modello di efficienza, nascondendo i fallimenti, i ritardi e le negligenze che la popolazione deve affrontare.

Luis Alberto García NovoaFoto © Facebook / Luis Alberto García Novoa

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L'attore cubano Luis Alberto García Novoa ha nuovamente scosso i social media pubblicando un messaggio incisivo in cui denuncia la manipolazione informativa del governo e la sua mancanza di trasparenza nella gestione delle crisi, come la recente interruzione elettrica che ha colpito tutta la parte occidentale del paese.

La sua critica ha risuonato tra centinaia di utenti che vivono, come lui, le conseguenze dirette della disinformazione ufficiale.

Nella sua pubblicazione, García descrive l'esasperazione quotidiana che gli provoca ciò che definisce un'"valanga di trionfalismo e verità a metà o menzogne flamboyanti" diffuse senza pudore dai media statali.

Secondo l'attore, la narrazione ufficiale intende presentare il paese come un modello di efficienza, nascondendo di fatto i fallimenti, i ritardi e le negligenze che la popolazione subisce.

Quel contrasto lo porta a concludere, con ironia amara, che i cubani "non siamo davvero i padroni e signori del nostro destino e che non abbiamo il martello".

Il blackout e la menzogna del NTV

La goccia che ha fatto traboccare la pazienza dell'attore è stata il titolo trasmesso dal Noticiero de Televisión, che affermava che il servizio elettrico era stato ripristinato a mezzogiorno, dopo la disconnessione generale avvenuta alle 4:55 del mattino.

García ha smentito la versione ufficiale con un esempio concreto e personale: nel suo quartiere di Playa, l'elettricità è tornata otto ore dopo quanto annunciato, esattamente alle 20:00.

Non sono seri. Cosa guadagnano con questo? Non possono essere trasparenti? Le notizie vengono create per l'opinione pubblica internazionale o per i concittadini che vivono lontano e non hanno modo di verificarne la veridicità? Con quanto sarebbe facile dirci che NON TUTTE LE ZONE E I QUARTIERI hanno ricevuto il servizio allo stesso tempo!

Non ci spiegano nemmeno in dettaglio cosa abbia provocato esattamente la disconnessione dell'ovest del paese. È nostro diritto, come cittadini, saperlo ed è obbligo di chi dirige raccontarlo.

"I miei vicini sanno che non mento," ha ribadito, sottolineando che anche loro hanno trascorso l'intera giornata senza luce e senza acqua.

Con questa evidenza diretta, l'attore smonta il discorso ufficiale e segnala la mancanza di rigore e onestà nelle informazioni che riceve il popolo.

Captura di Facebook / Luis Alberto García Novoa

Trasparenza assente e domande senza risposta

García si chiede perché il governo preferisca nascondere la realtà invece di spiegare chiaramente l'entità del problema e le sue cause.

"Cosa guadagnano con questo? Non possono essere trasparenti? Le notizie vengono fabricate per l'opinione pubblica internazionale o per i compatrioti che risiedono lontano e non hanno modo di verificarne la veridicità?", ha osservato con logica e un tono di stanchezza.

L'attore sottolinea che sarebbe stato sufficiente dire che non tutte le zone sono state ripristinate contemporaneamente, ma nemmeno quel minimo di precisione e rispetto viene concesso ai cittadini.

Inoltre, sottolinea che nessuno ha ancora spiegato chiaramente cosa ha provocato la disconnessione dell'ovest del paese.

"È nostro diritto come cittadini saperlo ed è un obbligo di chi dirige fare il racconto", ha sottolineato.

Un modello informativo esaurito

Con un tono diretto e senza concessioni, l'attore avverte che "l'ideologia non si mantiene eretta con escamotage e mezze misure" e che prima o poi il trucco "si screpola".

La sua critica non si limita al caso specifico del blackout: suggerisce che in un'altra occasione potrebbe riferirsi ai dati sulle arbovirosi e sui decessi, insinuando che anche in quel contesto le informazioni ufficiali vengono presentate in modo incompleto o distorto.

Ma forse il colpo più duro al racconto governativo arriva quando García ricorda che "è già passato il tempo dei giornali, della radio e della televisione come emissori unici della verità".

Oggi -dice- quasi tutti i cittadini hanno un dispositivo che funziona come una camera e un microfono, uno strumento che consente di documentare, denunciare e contrastare ciò che prima poteva essere imposto solo dall'alto.

"Voglio fondamento"

La pubblicazione si conclude con una frase che è diventata un eco del sentire di migliaia di cubani: "Io voglio fondamento".

È un appello diretto alla verità, alla responsabilità pubblica e alla fine di un sistema comunicativo che sottovaluta la popolazione e si rifugia in mezze verità per sostenere un discorso logoro.

Con questa denuncia, Luis Alberto García torna a occupare un posto centrale tra le voci critiche che, dall'arte e dalla cittadinanza, chiedono al governo cubano qualcosa di così fondamentale come rispetto, chiarezza e coerenza.

Il tuo messaggio non rivela solo un'inconformità personale, ma anche il malcontento collettivo di un paese che non accetta più spiegazioni parziali né titoli manipolati.

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Redazione di CiberCuba

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