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La tenente colonnello (r) Eulalia Heriberta Turiño Méndez, ufficiale in congedo delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), ha attaccato l'attore cubano Luis Alberto García, definendolo "mostro spregevole" e "degenere, impostore", dopo le critiche dell'artista alle manifestazioni ufficiali in solidarietà con la Palestina mentre il paese è in crisi.
In un post pubblicato su Facebook, Turiño —autrice di libri su figure militari e collaboratrice della rivista Verde Olivo— ha reagito in modo furioso e con chiara intenzione di attaccare personalmente l'attore, il quale ha messo in discussione il fatto che il regime convochi mobilitazioni politiche in supporto a cause straniere mentre il paese sta attraversando una profonda crisi economica e sanitaria.
«E tu, MOSTRO, a criticare un popolo umile, solidale, che non dà ciò che ha in più, ma moltiplica un pane per condividerlo con chiunque ne abbia bisogno nel mondo... MISERABILE! Chi è fatto a pezzi sei tu, CODARDO!», disse la donna.
Il messaggio pamphletistico e furioso di Turiño ha accusato García di essere "crudele con i bambini palestinesi" e lo ha esortato a "andarsene dove nessun essere umano possa vederlo".
Il riconosciuto attore, protagonista di film come Clandestinos e Guantanamera, aveva già risposto questa settimana a un'altra internauta che aveva pubblicato un messaggio simile a quello di Turiño, con un testo intitolato God save the “Queen”, difendendo il suo diritto di opinione e il ruolo degli artisti nella vita pubblica.
"Gaza e Caracas non dovrebbero precedere Matanzas e Cárdenas. Giusto?", argomentò l'artista.
García ricordò il suo passaggio per la Scuola Vocazionale Vladimir Ilich Lenin —da cui chiese di ritirarsi perché non gli era permesso studiare arte— e il suo successivo ingresso all'Istituto Superiore di Arte (ISA), dove si laureò “con onore”. “È stato un onore mettere la mia goccia di talento al servizio delle arti del mio paese”, affermò allora.
“Continuerò ad esprimere ciò che penso perché questo arcipelago è mio”, ha sottolineato.
Le recenti pubblicazioni dell'attore mettono in discussione le “tribune” e le sfilate organizzate dal Partito Comunista in sostegno a cause estere —come Palestina e Venezuela— in mezzo a blackout, focolai epidemici e carenza di cibo e farmaci nell'isola.
I suoi messaggi accumulano consensi e anche attacchi da parte di utenti vicini al governo.
García si è consolidato come una delle voci critiche del gremio artistico e afferma che continuare a vivere sull'isola non implica silenzio né complicità.
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