Il Cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato questo martedì “l’attuale escalation militare nei Caraibi” e ha lanciato dure critiche contro gli Stati Uniti, dopo la designazione del presidente venezuelano Nicolás Maduro e di diversi alti funzionari del suo regime come membri di un’organizzazione terroristica internazionale.
In un post sul suo profilo X, Rodríguez ha affermato: “Cuba denuncia l'attuale escalation militare nei Caraibi nei termini più energici possibili e riafferma il suo pieno supporto al Venezuela”, riferendosi all'offensiva di Washington contro il narcotraffico nella regione.
Il cancelliere cubano ha messo in discussione direttamente il segretario di Stato, Marco Rubio, con una frase che ha avuto ripercussioni sui social media.
“Qualcuno pensa davvero che accompagnerà i giovani soldati a rischiare le loro vite in una battaglia che non è la loro? Chiedetegli se ha mai fatto il Servizio Militare”, scrisse.
Rodríguez ha fatto appello “al popolo degli Stati Uniti per fermare questa follia”, in riferimento all’Operazione Lanza del Sud, una manovra militare guidata dalla portaerei USS Gerald Ford, la più grande del mondo, attualmente dispiegata nei Caraibi.
La dichiarazione del cancelliere cubano avviene dopo che il Governo degli Stati Uniti ha designato ufficialmente il presidente venezuelano e diversi suoi funzionari come membri di una rete terroristica collegata al Cártel de los Soles, un'organizzazione guidata da militari chavisti coinvolti nel narcotraffico, secondo il Dipartimento di Stato.
La notifica, pubblicata questo lunedì 24 novembre nel Registro Federale, conferisce “nuovi strumenti” a Washington per intensificare la sua campagna militare nei Caraibi, dove oltre 15.000 soldati e aerei F-35 partecipano a operazioni antidroga.
Nelle ultime settimane, la flotta statunitense ha distrutto una ventina di narcolanchas in bombardamenti selettivi. Il presidente Donald Trump non ha confermato azioni imminenti, ma alcune fonti assicurano che la seconda fase militare potrebbe iniziare nei prossimi giorni, possibilmente con missioni coperte sul territorio venezuelano.
Il Dipartimento di Stato sostiene che il suo obiettivo è fermare il traffico di droga e smantellare le reti criminali collegate ai vertici chavisti, mentre a Caracas e a L'Avana temono che si tratti del preludio di un'operazione per rovesciare Nicolás Maduro.
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