Il creatore di contenuti cubano identificato su Instagram come @mihumildeopinion55 ha lanciato un acceso rimprovero al governante Miguel Díaz-Canel per il suo atteggiamento nei confronti di un'anziana vittima dell'uragano Melissa, nel comune di Cauto Embarcadero, a Granma, dove il mandatario ha risposto con evidente fastidio a una donna che gli ha chiesto di aver perso il suo letto: “Anch'io non ne ho da darti adesso”.
In questo video, pubblicato sul suo account di Instagram, l'influencer non ha trattenuto nulla. “San Canel, miseria dei limoni caduti, questo messaggio è per te”, ha iniziato a dire con ironia.
Il suo tono, mescolanza di indignazione e scherno, andò dritto al punto: “Tu che oggi ti scontri con una vecchia, che sei andato a vedere i colpiti e hai alzato le mani su una donna che ti ha detto di non avere un letto. Pensi che questo sia degno di un presidente? Non hai il profilo, no.”
Il cubano ha rimproverato ciò che milioni di utenti hanno percepito come un gesto di arroganza presidenziale e mancanza di empatia in mezzo al disastro. “È una stupidaggine da parte tua, so aura, San Canel dei limoni caduti e della miseria”, ha concluso, utilizzando il sarcasmo popolare che oggi è diventato il linguaggio più diretto della critica politica cubana.
Il creatore è andato oltre e ha portato la sua denuncia nel terreno dell'assurdo che è diventato consuetudine nella politica cubana. Ha messo in discussione, come tanti cubani, l'assenza della moglie del mandatario, Lis Cuesta: “Perché non hai portato Peggy? Perché l'avrebbero vestita di verde oliva e l'avrebbero confusa con un tamal fatto di foglie di platano, e con la fame che c'è a Cuba, l'avrebbero voluta mangiare.”
Le sue parole, tanto irriverenti quanto popolari, hanno catturato la frustrazione di un paese stanco di vedere come il potere risponde con gesti di disprezzo al dolore della gente. Sui social, l'episodio del “anch'io non ho” è già diventato simbolo di una leadership esausta, di un sistema che sa rispondere alla miseria solo con cinismo.
Il video dell'influencer arriva dopo che il governo ha messo in moto tutta la sua macchina mediatica per cercare di cancellare l'umiliazione pubblica subita da Díaz-Canel dopo quel confronto.
Primero fu il programma Chapeando Bajito, che accusò i media indipendenti di “manipolare” il contesto del dialogo. Poi, la stessa prima segretaria del Partito a Granma, Yudelkis Ortiz Barceló, riapparve insieme all’anziana Francisca —già docile e grata— in un video che voleva mostrarla come simbolo di fedeltà rivoluzionaria.
“Ringrazio quella bella rivoluzione e al comandante Fidel, che continua a vivere”, diceva Francisca, con un entusiasmo che sembrava più dettato che spontaneo. La scena, come tante altre nella storia recenti, servì a confermare ciò che molti già sapevano: a Cuba, il dolore si corregge davanti alla camera.
Per questo il reclamo di @mihumildeopinion55 risuona oltre la battuta. Dietro al sarcasmo e alla caricatura, c'è un paese che si riconosce nell'impotenza di un'anziana che ha chiesto solo un letto, e nella derisione di un presidente che ha perso il senso del decoro.
Tra limoni caduti e tamales immaginari, il video di questo cubano riassume ciò che milioni pensano e pochi possono dire ad alta voce: che il problema non è Melissa, né il letto, né la signora, ma un potere che da 65 anni non mostra il suo vero volto.
Archiviato in:
