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El quartiere di Jarahueca, nel comune di Songo-La Maya, è immerso nella devastazione dopo il passaggio dell'uragano Melissa.
Secondo le immagini diffuse dal giornalista ufficialista Lázaro Manuel Alonso sui suoi social media, l'aumento del livello del fiume che attraversa quella località ha distrutto 17 abitazioni e ha provocato la perdita totale dei beni materiali di molte altre famiglie.
Le immagini pubblicate da Alonso mostrano un panorama desolante: case crollate o parzialmente collassate, strade allagate, mucchi di macerie dove prima c'erano abitazioni e comunità ancora isolate a causa del crollo del ponte che collegava Jarahueca con il resto del comune.
La tragedia di Jarahueca non è un fatto isolato. In tutta la regione orientale di Cuba, scenari simili di distruzione e abbandono si ripetono a Santiago di Cuba, Granma, Holguín, Guantánamo e Las Tunas, dove migliaia di famiglie rimangono senza elettricità, con strade impraticabili e comunità ancora sotto acqua o coperte di fango.
In località come Río Cauto, El Cobre, Palma Soriano e Moa, le inondazioni hanno distrutto intere abitazioni, devastando le coltivazioni e lasciando la popolazione senza accesso a cibo, medicine o ripari adeguati.
I testimonianze che circolano sui social media descrivono un panorama di disperazione e abbandono. Famiglie che hanno perso tutto improvvisano rifugi con teli o resti di tetti, mentre altri affermano che l'aiuto statale non è arrivato o è giunto in modo insufficiente e tardivo.
In mezzo al collasso, la risposta umanitaria è provenuta principalmente dalla società civile, dalle chiese, dai gruppi comunitari e dai cubani in esilio, che hanno assunto la missione di assistere i colpiti.
Il uragano Melissa non ha solo lasciato una scia di distruzione materiale, ma ha anche esposto, ancora una volta, la profonda vulnerabilità strutturale e l'abbandono istituzionale che soffrono le province orientali di Cuba.
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