Repubblica Dominicana sospende il Vertice delle Americhe: Marco Rubio esprime gratitudine per la decisione

Il paese ospitante ha deciso di sospendere il Vertice a causa di condizioni politiche e di sicurezza, sostenute dagli Stati Uniti e da Marco Rubio. La decisione mira a evitare tensioni in un contesto militare complicato nei Caraibi. Il vertice è stato riprogrammato per il 2026.

Marco Rubio e sessione di Cumbre precedenteFoto © X / @SecRubio - Wikipedia

Video correlati:

La Repubblica Dominicana ha confermato la sospensione della Décima Cumbre de las Américas, che si sarebbe dovuta svolgere dal 1 al 5 dicembre a Punta Cana, dopo aver ritenuto che "non esistono le condizioni adeguate" per la realizzazione del forum emistico.

La decisione, annunciata dal governo di Luis Abinader, è stata adottata dopo consultazioni con i partner regionali e gode del supporto degli Stati Uniti, principale promotore dell'evento.

Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha espresso il suo sostegno alla misura attraverso un messaggio sulla rete sociale X, dove ha ringraziato “l’amicizia e la disponibilità” del presidente dominicano e ha assicurato che Washington lavorerà insieme a Santo Domingo e ad altri paesi “per organizzare un evento produttivo nel 2026 focalizzato sul rafforzamento delle alleanze e sul miglioramento della sicurezza dei nostri cittadini”.

Anche se ufficialmente il rinvio è stato giustificato con “divergenze regionali” e l'impatto dei recenti disastri naturali nei Caraibi, fonti diplomatiche citate da El Tiempo e da CNN sostengono che la vera ragione risieda nel delicato contesto politico e militare che attraversa l'emisfero, segnato dal dispiegamento di forze statunitensi nei Caraibi e dal deterioramento delle relazioni con il Venezuela.

Dallo scorso agosto, Washington ha schierato più di dieci navi da guerra e vari aerei da combattimento nelle acque caraibiche, come parte di un'operazione "antinarcotici" che, secondo le informazioni della stampa, include 14 bombardamenti contro imbarcazioni sospette, con un bilancio di almeno 62 morti.

Si bien la Casa Bianca insiste che si tratti di azioni contro il narcotraffico, diversi governi e analisti ritengono che la campagna miri ad aumentare la pressione militare sul regime di Nicolás Maduro.

Il presidente Donald Trump ha affermato che “tutte le opzioni sono sul tavolo”, una dichiarazione che riaccende le tensioni con Caracas e provoca allarme tra gli alleati del Venezuela, in particolare la Russia, che ha definito il dispiegamento statunitense come “un uso eccessivo della forza” e ha confermato di mantenere impegni di cooperazione con il governo venezuelano.

In questo contesto, celebrare a Santo Domingo un vertice multilaterale sotto l'egida dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) — e a poche miglia dalla zona in cui operano le forze navali statunitensi — risultava politicamente esplosivo.

Un diplomatico dominicano, citato da Listín Diario, ha ammesso sotto riserva che “non c'erano garanzie di sicurezza né di neutralità politica; Santo Domingo sarebbe rimasta al centro della tempesta”.

Inoltre, il Vertice era già caratterizzato da controversie diplomatiche. La Repubblica Dominicana aveva deciso di non invitare Cuba, Nicaragua e Venezuela, seguendo la linea adottata da Washington nel 2022, quando quei paesi furono esclusi per violazioni dei diritti umani.

Questa misura ha provocato la reazione di vari governi latinoamericani, tra cui quelli di Messico e Colombia, i cui leader Claudia Sheinbaum e Gustavo Petro hanno annunciato che non avrebbero partecipato all’evento in segno di protesta.

Con diversi leader assenti, il vertice rischiava di trasformarsi in un forum semi-vuoto, ciò che sarebbe stato un passo indietro politico per Abinader, il quale cerca di proiettare l'immagine di un paese mediatore e stabile. Per i diplomatici consultati, la sospensione è stata una decisione preventiva per evitare un fallimento diplomatico annunciato.

Da Washington, fonti del Dipartimento di Stato hanno riconosciuto in modo informale che la "partecipazione limitata" era stata un fattore determinante. Un portavoce ha dichiarato che gli Stati Uniti "sostengono la decisione della Repubblica Dominicana di rinviare il Vertice fino a quando le condizioni non saranno più favorevoli per il consenso".

Gli analisti concordano nel ritenere che il rinvio rappresenti un freno tattico per Washington e i suoi alleati: un modo per guadagnare tempo mentre si ridefiniscono le strategie di fronte alla crisi venezuelana e al riassetto politico in America Latina.

Influisce anche il panorama elettorale in paesi come la Colombia e il Messico, dove si prevede che le prossime elezioni modifichino l'equilibrio delle forze nella regione.

Per ora, il Vertice è riprogrammato per il 2026, con l'obiettivo di ricostruire ponti diplomatici e evitare che il forum si trasformi in un palcoscenico di confronto aperto.

Nel frattempo, la tensione tra Caracas e Washington, il dispiegamento militare nei Caraibi e la divisione politica tra i governi del continente rivelano un emisfero più frammentato che mai.

In parole di un ambasciatore latinoamericano a Washington citate da El Tiempo: "È un brutto segnale che, di fronte a una crisi di questa magnitudine, l'emisfero non possa nemmeno sedersi a parlare. Se il dialogo non avviene nel Summit delle Americhe, dove avverrà?"

Archiviato in:

Redazione di CiberCuba

Un team di giornalisti impegnati a informare sull'attualità cubana e temi di interesse globale. Su CiberCuba lavoriamo per offrire notizie veritiere e analisi critiche.