Economista cubano suggerisce che l'aspettativa di un aumento delle rimesse dopo l'uragano Melissa potrebbe aver provocato la diminuzione del dollaro

Pedro Monreal ha sottolineato che il calo del dollaro nel mercato informale cubano potrebbe essere influenzato dall'aspettativa di un aumento delle rimesse dopo il passaggio dell'uragano Melissa.

Dollaro (Immagine correlata)Foto © Wikimedia Commons

L'economista cubano Pedro Monreal ha analizzato il recente calo del dollaro statunitense nel mercato informale di Cuba, che è sceso del 4% in soli tre giorni, e ha suggerito che il fenomeno potrebbe essere collegato alle aspettative di un aumento delle rimesse dopo il passaggio dell'uragano Melissa.

In un post su X, il ricercatore ha spiegato che, dopo i disastri naturali, si verifica frequentemente un aumento temporaneo delle rimesse verso i paesi dei Caraibi, e che tale aspettativa potrebbe aver contribuito al recente abbassamento del USD rispetto al CUP.

"Nella caduta del 4% del USD contro il CUP in tre giorni nel mercato informale potrebbero aver influito diversi fattori. Un'ipotesi di lavoro è che l'aspettativa di un aumento delle rimesse, che è tipica nei paesi caraibici dopo disastri naturali, rafforzerebbe la discesa del USD", ha scritto Monreal.

Il commento ha generato reazioni tra gli utenti della piattaforma, come quello di @arcamachoX, che ha sottolineato come l'effetto delle rimesse “non si trasferisca così rapidamente” al mercato informale cubano, e che la volatilità del mercato potrebbe essere una causa più immediata.

Evoluzione del tasso di cambio

Monreal ha risposto chiarendo che la sua ipotesi non proponeva un effetto immediato, ma piuttosto un'influenza potenziale all'interno di un insieme più ampio di fattori.

“La ipotesi non è che un eventuale incremento delle rimesse abbia già avuto un effetto sulla quota, ma che potrebbe averlo. L’attuale movimento al ribasso è dovuto a vari fattori, inclusi quelli soggettivi, e si inserisce in una tendenza di lungo periodo al ribasso a causa del deterioramento economico”, ha precisato l'economista.

Dall'account @arcamachoX è stata criticata la piattaforma elToque per aver smesso di “quantificare nel suo rapporto il numero del campione”.

A riguardo, ha aggiunto: “Quando cinque province sono disconnesse, per forza maggiore, devi avere un forte bias geografico nei tuoi dati. La tendenza alla svalutazione del CUP non è mai stata al ribasso”.

Monreal rispose con una breve frase: “Buona osservazione”.

Tuttavia, c'è un'altra ragione che dovrebbe essere presa in considerazione: la possibilità di una campagna sui social per generare artificialmente un'offerta di dollari a prezzi ridotti.

La recente caduta del dollaro avviene in un contesto di prolungata tensione economica a Cuba, dove il mercato informale continua a essere il principale riferimento del valore reale del peso cubano (CUP).

I prezzi delle valute, in particolare del dollaro e dell'euro, fluttuano in base alla disponibilità di contante, alle rimesse, alla domanda di importazioni private e alle aspettative sociali.

Su questo tema, recentemente il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha lanciato una forte accusa contro il mercato informale delle valute, al quale attribuisce una campagna articolata dagli Stati Uniti con l'obiettivo di provocare una crisi economica a Cuba.

Secondo il funzionario, si tratta di una strategia deliberata di "destabilizzazione", che ricorre alla speculazione valutaria, alla manipolazione psicologica e al finanziamento illecito attraverso risorse federali statunitensi.

La denuncia, pubblicata questo sabato sul suo profilo ufficiale nella rete sociale X, ha generato un'ondata di reazioni, che ha riacceso il dibattito sulle cause dell'inflazione e della svalutazione del peso cubano.

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