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Anche se il regime ha vantato negli ultimi giorni il primo trapianto renale effettuato nella provincia di Villa Clara, congratulazioni alla persona beneficiata e ai suoi familiari, la realtà è che un caso non nasconde che sono centinaia i cubani che in tutto il paese aspettano questo tipo di procedura, costretti a chiedere aiuto a organizzazioni internazionali e a gestire visti umanitari in altri paesi.
Secondo un report della Agencia Cubana de Noticias, pubblicato dal sito web del Ministero della Salute Pubblica, nei giorni scorsi è stato effettuato il primo trapianto renale dell'anno presso l'Ospedale Clinico Chirurgico Arnaldo Milián Castro, a Villa Clara, un intervento che offre speranze alla paziente.
Il dottor Yuniel González Cárdenas, specialista in nefrologia e coordinatore regionale per la donazione e il trapianto, ha spiegato che la procedura è stata complessa, ma riuscita, e che la paziente, identificata come Ianisbel García Martínez, era in emodialisi da quattro anni prima di ricevere il nuovo organo.
“Dipendere da una macchina che filtri il tuo sangue tre volte a settimana, lo purifichi dalle tossine e lo restituisca al corpo per sopravvivere qualche giorno in più è estenuante”, dichiarò la giovane, visibilmente emozionata.
Dal riavvio dell'attività trapiantologica nel 2001, l'ospedale villaclareño ha effettuato oltre 500 trapianti renali, prendendosi cura non solo dei pazienti della provincia, ma anche di quelli di Cienfuegos, Sancti Spíritus e del comune Colón di Matanzas, il che è lodevole soprattutto considerando che il sistema sanitario cubano mostra ogni giorno un deterioramento progressivo e cronico.
Tuttavia, il contesto sanitario a Cuba è molto lontano da quello descritto dai media ufficiali.
La mancanza di reattivi, antibiotici e materiali chirurgici ostacola la continuità dei programmi di trapianto, e la maggior parte dei malati affronta attese interminabili a causa della scarsità di donatori e risorse.
Molti ricorrono a campagne di aiuto esterno o richiedono visti umanitari per poter ricevere trattamento in altri paesi.
A livello internazionale, un trapianto di rene ha un costo compreso tra 40.000 e 70.000 dollari, una cifra impensabile per una popolazione impoverita, considerando che oltre l'80% dei cubani vive in condizioni di precarietà.
Nonostante le carenze, gli specialisti cubani sono riusciti a mantenere tassi di sopravvivenza comparabili agli standard internazionali, con un 85% di successo nel primo anno dopo l'intervento chirurgico.
Tuttavia, ogni giorno i medici riconoscono che la mancanza di tecnologia e di medicinali minaccia quella stabilità e quella di molti altri programmi.
Ogni trapianto rappresenta una storia di fede, scienza e umanità. Ma espone anche l'altra faccia di Cuba: quella di un sistema sanitario collassato, dove la solidarietà delle famiglie e l'impegno del personale medico cercano di supplire a ciò che lo Stato non garantisce.
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