Il sargasso mette fuori gioco l'azienda Energás di Jaruco: Un altro fenomeno "strano" che colpisce il SEN

Negli ultimi anni, i cubani hanno ascoltato spiegazioni così insolite come tuoni che provocano black out, scariche elettriche che colpiscono le sottostazioni, o tempeste locali che attivano tutto il sistema.

Sargasso (immagine di riferimento)Foto © bbva.com

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La narrativa ufficiale del regime cubano ha aggiunto questo lunedì un nuovo capitolo alla lunga lista di spiegazioni insolite che solitamente offre quando fallisce il già deteriorato Sistema Elettrico Nazionale (SEN): la sargassum è stata la causa, stavolta, dell'interruzione di servizio di un'unità generatrice di Energás Jaruco, nella provincia di Mayabeque.

In un breve comunicato diffuso alle 06:55 del mattino dalla Unión Eléctrica (UNE) attraverso i suoi , è stato comunicato che l'Unità 6 di Energás Jaruco è rimasta fuori servizio a causa della presenza di sargasso nel canale di ingresso della pompa centrifuga BC‑4705.

Cattura di schermata Facebook / UNE

La centrale, che fa parte dello schema di generazione elettrica con gas naturale e combustibile nella costa nord di Cuba, è rimasta non operativa “per tempo indefinito” mentre si valutano le condizioni per il suo reinserimento nel sistema.

Sebbene non siano stati specificati i megawatt interessati, si stima che l'unità fornisse tra 30 e 40 MW, una perdita di certo non trascurabile in un contesto di fragile capacità di generazione nazionale.

Il mare come scusa: Un nuovo pretesto in una lunga tradizione di giustificazioni

Non è la prima volta che l'ambiente naturale viene indicato come colpevole dei blackout a Cuba.

Negli ultimi anni, i cubani hanno dovuto ascoltare spiegazioni tanto insolite quanto tuoni che provocano blackout, scariche elettriche atmosferiche che colpiscono le sottostazioni, o tempeste locali che mandano in tilt l'intero sistema.

Ora, il sargasso —una macroalga marina che prolifera nei Caraibi— entra in scena come nuovo antagonista.

Sebbene l'accumulo di sargasso abbia causato problemi reali alle infrastrutture costiere di altri paesi, come impianti di dissalazione in Messico o stazioni di pompaggio nella Repubblica Dominicana, il fatto che una centrale energetica rimanga fuori servizio a causa delle alghe in un canale senza che siano state previste misure di protezione o pulizia di routine rafforza la percezione dei cittadini di improvvisazione e precarietà.

Un sistema in rovina

Il SEN sta attraversando uno dei suoi momenti peggiori dal collasso energetico degli anni '90. Con termoelettriche obsolete, gruppi elettrogeni fuori servizio e una rete di distribuzione instabile, qualsiasi evento — naturale o meno — può provocare blackout massivi.

Secondo i dati forniti dalla stessa UNE, oltre il 60% del parco generatori presenta qualche tipo di deterioramento strutturale o necessita di ricambi che non sono disponibili nel paese.

In questo contesto, i “fenomeni strani” che il regime invoca come cause dei guasti acquisiscono un carattere quasi simbolico: fungono da cortine di fumo per coprire decenni di disinvestimento, gestione inefficace e mancanza di pianificazione.

Mancanza di trasparenza

Un altro elemento comune in questi rapporti ufficiali è l'assenza di dettagli tecnici e scadenze chiare.

Nel caso di Energás Jaruco, non è stato specificato quante ore il canale fosse ostruito, se esistesse un protocollo di pulizia e quando l'unità interessata potrebbe tornare in linea. Non sono state fornite nemmeno informazioni su come questa interruzione influenzerebbe il deficit di generazione previsto per il giorno.

Nel frattempo, i blackout continuano a colpire la popolazione con interruzioni di oltre 18 ore in diverse province, senza che si intraveda una soluzione strutturale.

Il problema è il sargasso?

Lo accaduto a Jaruco è solo un ulteriore esempio di come il deterioramento del sistema elettrico cubano si manifesti non solo in cifre, ma anche nell'assurdo crescente delle giustificazioni ufficiali.

La natura è stata trasformata nel capro espiatorio di un sistema che sta affondando, letteralmente.

Mentre il regime punta il dito sul mare, sul cielo o su fenomeni atmosferici come cause dei blackout, la realtà è che il vero “sargasso” che asfissia il SEN è la mancanza di manutenzione, investimento e gestione professionale.

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