Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accolto con favore l'annuncio di Hamás di liberare tutti gli ostaggi israeliani - vivi o morti - secondo i termini della proposta americana per Gaza.
In un video trasmesso dall'ufficio ovale, Trump si è mostrato ottimista riguardo a un possibile accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo islamista palestinese, e ha ringraziato tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato.
"Voglio ringraziare i paesi che mi hanno aiutato a organizzare tutto: Qatar, Turchia, Arabia Saudita, Egitto, Giordania e tanti altri. Molte persone hanno lottato con tanta dedizione. Questo è un grande giorno. Vedremo come si sviluppa tutto", ha espresso.
Il leader repubblicano ha ricordato che la cosa più importante è che gli ostaggi tornino a casa dai loro genitori. Ha lamentato che alcuni di loro non siano più vivi, ma ha chiarito che, nonostante ciò, è importante che tornino. "I loro genitori li amavano tanto quanto se quel ragazzo o quella ragazza fosse vivo", ha detto.
"Voglio solo che sappiate che questo è un giorno molto speciale, forse senza precedenti in molti sensi, senza precedenti", ha detto.
"Tutti eravamo uniti nel desiderio che questa guerra finisse e che si raggiungesse la pace in Medio Oriente, e siamo molto vicini a realizzarlo. Grazie a tutti e tutti riceveranno un trattamento equo", ha concluso.
La decisione di Hamas e ciò che accadrà ora
La dichiarazione di Hamas di liberare gli ostaggi include la sua disponibilità a avviare immediatamente negoziati mediati per definire i dettagli operativi dell'accordo, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters.
L'annuncio è avvenuto dopo che Trump ha lanciato un ultimatum contundente: se il gruppo islamista non avesse accettato il piano di pace entro domenica alle 18:00 (ora della costa est), "si scatenerà un inferno come mai prima d'ora". Il presidente ha sottolineato che "tutti i paesi hanno firmato" l'accordo e che mancava solo la risposta di Hamás.
Il piano dei 20 punti, presentato lunedì alla Casa Bianca da Trump e dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, mira a porre fine a quasi due anni di conflitto a Gaza.
Tra le sue principali disposizioni figurano la fine della guerra, la liberazione di tutti gli ostaggi e un ambizioso piano di ricostruzione sotto supervisione internazionale. Israele ha confermato la sua accettazione attraverso Netanyahu in una conferenza stampa congiunta con Trump.
Il passo successivo: fermare i bombardamenti di Israele
Dopo la dichiarazione di Hamás, Trump ha esortato Israele a fermare "immediatamente" i bombardamenti su Gaza, sostenendo che una pausa è necessaria per garantire un recupero sicuro e rapido degli ostaggi.
"Al momento, è troppo pericoloso farlo", ha scritto il mandatario, aggiungendo che il suo team sta già discutendo i dettagli da risolvere, con un obiettivo più ampio: "Non si tratta solo di Gaza, ma della pace tanto auspicata in Medio Oriente."
Il piano presidenziale condiziona il salvataggio degli ostaggi a una deescalation immediata, anche se non sono ancora state stabilite date, meccanismi né mediatori specifici per attuare la pausa o garantire lo scambio.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, il conflitto ha causato oltre 66.000 morti palestinesi, tra cui 17.000 minori, da quando è iniziata l'offensiva israeliana dopo l'attacco del 7 ottobre 2023, che ha provocato anche 1.200 morti in Israele e oltre 250 rapimenti.
Trump ha sottolineato l'importanza che la parte palestinese sia pronta a intraprendere colloqui mediati.
La liberazione degli ostaggi, ha sottolineato, rappresenta un passo verso una pace duratura e riflette il ruolo attivo degli Stati Uniti nella risoluzione di uno dei conflitti più prolungati e sanguinosi del Medio Oriente.
Domande frequenti sull'accordo tra Trump e Hamás
Cosa ha annunciato Donald Trump riguardo al conflitto tra Israele e Hamás?
Donald Trump ha annunciato che Hamas ha accettato di liberare tutti gli ostaggi israeliani, vivi o morti, secondo i termini della proposta americana per Gaza. Questo annuncio è stato accompagnato da ottimismo da parte di Trump riguardo a un possibile accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo islamista palestinese. Il piano in 20 punti presentato mira a porre fine al conflitto a Gaza, con la liberazione degli ostaggi e un piano di ricostruzione supervisionato a livello internazionale.
Cosa include il piano di Trump per Gaza?
Il piano di Trump per Gaza include l'immediato cessate il fuoco, la liberazione di tutti gli ostaggi e un ambizioso piano di ricostruzione sotto supervisione internazionale. Prevede inoltre la creazione di un governo di transizione senza la partecipazione di Hamas e la smilitarizzazione dell'enclave. Inoltre, si cerca di stabilire un quadro che consenta la creazione di uno Stato palestinese in futuro, a condizione che vengano attuate riforme istituzionali e garantita la sicurezza regionale.
Quali paesi hanno sostenuto l'accordo proposto da Trump?
Donald Trump ha ringraziato diversi paesi per il loro supporto nell'organizzazione dell'accordo, tra cui il Qatar, la Turchia, l'Arabia Saudita, l'Egitto e la Giordania. Questi paesi sono stati fondamentali negli sforzi diplomatici per raggiungere un accordo di pace nella regione. Inoltre, Israele ha già accettato la proposta, il che sottolinea l'impegno internazionale nei confronti del piano guidato dagli Stati Uniti.
Come ha reagito Hamás all'ultimatum di Trump?
Hamás ha accettato di liberare tutti gli ostaggi israeliani e ha mostrato disponibilità a iniziare negoziati mediati. Questa decisione è avvenuta dopo che Trump ha lanciato un ultimatum, avvertendo che, se non avessero accettato il piano di pace, si sarebbe scatenato un "inferno" senza precedenti. L'accettazione da parte di Hamás è vista come un passo verso la pace e riflette la pressione internazionale e le minacce di intensificazione del conflitto.
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